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Impianto Bitume di Savignano, Ghelfi: la Provincia ha dovuto rimediare a un suo grave errore

bitumeAmmette candidamente il suo errore la Provincia di Modena relativamente all’altezza del camino che dovrà emettere i fumi nell’impianto di bitume nella frazione di Magazzino a Savignano e che ora dovrà essere alzato di 10 metri per rispettare le norme ambientali. Attenzione però: il fatto è gravissimo se visto nella sua completezza. Non si tratta di un semplice errore di calcolo.

In pratica i tecnici della Provincia avevano autorizzato le emissioni per un impianto con un camino alto 15 metri senza accorgersi – come è mai possibile? -che lo stesso si trova in una buca di 15 metri e che dunque il camino avrebbe emesso i fumi ad “altezza naso”. Ora non è un errore da poco se si considera che il camino emette degli inquinanti potenzialmente pericolosi e che orma da più di un anno i cittadini manifestano contro questo impianto e le cave in generale. Cosa può essere successo? Con ogni probabilità i tecnici avranno rilasciato un permesso formale senza recarsi sul posto. Questa è l’unica spiegazione plausibile ad una ‘svista’ di tale portata. O bisogna pensare che non si siano accorti della profondità della cava in cui lo stesso sorge pur essendo sul luogo? Ora, però, andiamo avanti nel ragionamento: se i tecnici non si sono spostati dai propri uffici ed hanno rilasciato l’autorizzazione semplicemente sulla base delle prescrizioni generiche di legge, cosa sarebbe accaduto se non fosse esistito a Savignano il comitato ‘no cave’ e se il Comune non avesse richiesto una revisione del progetto? Semplice: l’impianto sarebbe stato avviato e i cittadini avrebbero subito un impatto ambientale fortissimo e, ricordiamolo, vietato dalle leggi in materia ambientale. Ecco perché non si tratta di un errore da poco. E andando ancora oltre, con quale credibilità ora la Provincia potrà garantire i suoi permessi e le sue concessioni? Se nemmeno davanti a movimenti così ampi di protesta i cittadini possono essere certi di avere in materia di salute dei controlli veri, sul territorio, a loro tutela e non pure formalità vere solo sulla carta? Sulla questione, oltre all’interrogazione che ho già presentato, andrà fatta particolare chiarezza.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)
















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