domenica, 8 Giugno 2025
17.1 C
Comune di Sassuolo
HomeAppuntamentiSettecento pagine ed un convegno per ricordare Albano Biondi





Settecento pagine ed un convegno per ricordare Albano Biondi

biondiA dieci anni dalla morte, avvenuta il 26 aprile 1999, Modena rende omaggio allo storico Albano Biondi. L’Archivio storico del Comune pubblica, a cura di Massimo Donattini, il volume “Umanisti, eretici, streghe. Saggio di storia moderna”, che in 743 pagine raccoglie larga parte del lavoro di studio e ricerca storica e umanistica di Biondi. La pubblicazione, ideata da Aldo Borsari, direttore dell’Archivio, raccoglie trenta saggi dello storico modenese, un’introduzione di Adriano Prosperi e un ricordo di Massimo Donattini. Mercoledì 23 settembre, nel Teatro della Fondazione San Carlo, è inoltre in programma una giornata di studi in onore di Albano Biondi. Nella mattinata sono previsti gli interventi di Marco Cattini (“Il fascino discreto delle Cronache”), Elio Tavilla (“Modena 1598: la costruzione di una capitale”), Franco Bacchelli (“L’interpretazione del Rinascimento in Albano Biondi”) e di Silvana Seidel Menchi /”Giulio, Erasmo, Hutten. Un dialogo a tre voci”). Nella seconda parte della mattinata interverranno Gianvittorio Signorotto (“Albano Biondi e l’idea di Controriforma”), Giuseppe Marcocci (“Contro i falsari. Gaspar Barreiros censore di Annio da Viterbo”) e Stefania Pastore (“Melchor Cano e l’Italia”).

Nel pomeriggio sono previsti gli interventi di Carlo Ginzburg (“La lettera uccide. Su alcune implicazioni di 2 Cor. 3,6”), Maria Pia Fantini (“La magia delle parole secondo gli inquisitori: tipologie e analisi di atti performativi”), Adriano Prosperi (“I Vaticinia Pontificum e l’uso dell’astrologia nella propaganda religiosa e politica del Cinquecento”) e Vincenzo Lavenia (“Processo e morte di Flaminio Fabrizi (1587 – 1591)”). La giornata di studi di conclude con gli interventi di Matteo Al Kalak (“‘Il più nefando dei libri’. Pasquino e i canali sotterranei dell’eresia”), Lucio Biasiori (“Prima e dopo Biondi. Bilancio e prospettive della ricerca sulla figura di celio Secondo Curione”) e Adelisa Malena (“‘Wishful thinking”: la santità come tentazione. Intorno ai ‘quietismi’ del Seicento”).

Nato a Fiumalbo nel 1930, Albano Biondi insegnò per una ventina d’anni in diverse scuole medie inferiori e superiori, abbinando l’insegnamento di letteratura e storia, e dal 1973 passò all’insegnamento universitario a Bologna, divenendo infine titolare di cattedra di Storia moderna. Fu anche docente di Storia moderna all’Università di Modena e Reggio Emilia. Gli interessi storiografici dello studioso sono documentati da oltre un centinaio di pubblicazioni: si tratta di recensioni su riviste specializzate, traduzioni ed edizioni di testi rilevanti per il dibattito storiografico, collaborazioni originali a imprese collettive. Biondi dedicò la maggior parte dei suoi studi a tematiche di storia istituzionale e storia della cultura moderna (dall’Umanesimo a tutto l’Ancien Regime), indagando le strutture formalizzate e l’immaginario collettivo.

















Ultime notizie