Al Santuario della Beata Vergine del Castello di Fiorano la maggiore affluenza si è registrata nelle Sante Messe del primo mattino: quella “fioranese” delle ore 5, quella delle 6 e quella “sassolese” delle 7, ma anche nelle successive concelebrazioni la Basilica era comunque piena.Alla ore 11 dalla canonica è partito il corteo di chierici, diaconi, sacerdoti per la Santa Messa solenne, presieduta dal cardinale Mons. Camillo Ruini e concelebrata dall’arcivescovo Mons. Benito Cocchi, presenti le autorità civili, guidate dal sindaco Claudio Pistoni e dal gonfalone comunale.
In apertura di cerimonia, Mons. Cocchi ha rivolto un indirizzo di saluto a Mons. Ruini nel quale ha prima ricordato l’importanza della festività, “è nei cuori dei Fioranesi”, ha quindi ricordato l’intensa opera a favore della Chiesa del cardinale ringraziandolo per la sua presenza. In risposta, Mons. Ruini ha ricordato la trentennale amicizia con l’arcivescovo di Modena e si è detto contento di “essere con voi in questa circostanza”, che si ripete ogni anno ma “è sempre straordinaria”.
Nell’omelia, il cardinale ha ricordato come un tempo Fiorano e Sassuolo fossero due paesi distinti, divisi da un tratto di campagna, con anche una certa rivalità. Ha ricordato come molti amici delle medie a Villa Segrè e del liceo provenissero da Fiorano, e come avesse “cominciato presto a provare devozione per la Beata Vergine del Castello”, accanto alla devozione per il Santo Tronco di Sassuolo.
Ha quindi sviluppato la riflessione sul grande “Sì” pronunciato da Maria.
A conclusione della Santa Messa il sindaco Claudio Pistoni, aprendo il suo saluto con la battuta che nel 2010 festeggeremo a Fiorano il 150° anniversario della nascita del comune, che prima era dipendente da Sassuolo, ha donato al Cardinale Ruini una stampa della Beata Vergine del Castello con la seguente motivazione: “A nome dell’Amministrazione Comunale e dei cittadini tutti, nel porgerLe il bentornato a Fiorano e ringraziarLa per la partecipazione alle celebrazioni della Sagra dell’8 Settembre, in onore della Beata Vergine del Castello, avendo i Sassolesi sempre riservato alla “Madonna di Fiorano” una sentita e profonda devozione condividendo con i Fioranesi quel giorno di festa e presenziandovi in gran numero, ritenendo perciò che una copia dell’Immagine della Beata Vergine del Castello possa risultarLe gradita, Le chiedo di accettare una incisione realizzata in occasione della visita a Fiorano di S.S. Giovanni Paolo II, utilizzando lo stampo ligneo originale della prima seicentesca stampa devozionale che ritrae la Beata Vergine del Castello. In essa sono sintetizzati i quattro secoli di storia del nostro Santuario, dall’originale miracolo del fuoco alla recente intitolazione della piazza al Papa, venuto tra noi a parlare di come il lavoro debba coniugarsi con la solidarietà sociale e alla prossima realizzazione di un monumento in suo onore. La accompagniamo con i nostri migliori auspici per il futuro e con la speranza di riaverLa presto a Fiorano”.
Mons. Camillo Ruini ha ringraziato affermando che il dono gli è doppiamente gradito perché gli ricorda Giovanni Paolo II, al quale deve molti importanti insegnamenti nel lungo periodo nel quale è stato suo collaboratore.
Il sindaco Claudio Pistoni ha quindi donato un’altra copia della stampa a Mons. Cocchi, “volendo esprimerLe il ringraziamento per la costante attenzione e cura che ha riservato alla Comunità di Fiorano Modenese e alla sua Basilica, unitamente all’apprezzamento per l’impegno da Lei profuso negli anni dell’episcopato modenese, in difesa dei valori della solidarietà, della pace, della giustizia sociale e della dignità umana”. Mons. Cocchi ha infatti chiesto il pensionamento, compiendo 75 anni e potrebbe essere questo l’ultimo 8 settembre che lo ha visto salire al colle del santuario come arcivescovo di Modena. Il sindaco non ha nascosto il suo rammarico perché in questi anni la collaborazione è stata costante e cospicua; in questo periodo di crisi e di difficoltà, che si teme proseguiranno anche l’anno prossimo, è importante che comune, parrocchia e tutte le realtà si uniscano e collaborino perché nei momenti di difficoltà la comunità deve essere coesa.