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Gioventù Italiana circa l’indagine Fp Cgil sugli affitti degli universitari fuori sede

Gioventù_Italiana_BolognaDall’indagine Fp Cgil si ricava che , con riferimento agli studenti fuori sede, un affitto su due non sarebbe registrato. Inoltre, secondo la Cgil l’insostenibile onere dell’alloggio in affitto precluderebbe per molti giovani il diritto allo studio. Gioventù Italiana Bologna – Bononia 189 a. C., che lungi da una visione progressista della società, fa del progresso un mezzo al servizio dell’uomo e non viceversa, esprime in tal senso una proposta che coniuga tecnologia e diritto allo studio. Al fine di contrastare un caro affitti cavalcante, l’aumento costante del prezzo dei mezzi di trasporto e l’aggravarsi del costo della vita, chiediamo che tutte le lezioni universitarie dell’ateneo di Bologna vengano trasmesse in diretta streaming sui siti internet delle facoltà. In questo modo, a fronte di un sistema di borse di studio del tutto insufficiente, si garantirebbe anche ai fuori sede che per motivi economici fossero costretti o preferissero restare a casa, l’accesso alla didattica. Una spesa media di circa settemila euro annui per vitto, alloggio e trasporto, sarebbe così eliminata dai bilanci delle famiglie. Assai difficilmente l’ARSTUD concede cifre del genere. Siamo inoltre convinti che tale provvedimento diminuirebbe di molto quella speculazione privata sugli affitti che vede Bologna tra le città con il canone di locazione medio (al netto del “nero”) più alto. Sotto il profilo della didattica poi, è innegabile che una diretta internet delle lezioni significherebbe maggiore controllo sia per quanto riguarda la reale presenza dei professori, i quali troppo spesso a dispetto di un lauto stipendio delegano le funzioni agli assistenti, sia per ciò che concerne la qualità dell’insegnamento. Siamo certi inoltre che, a fronte di una spesa minima (acquisto di una webcam ogni aula), l’allargamento su base economica del bacino d’utenza studentesco, determinerebbe nuove immatricolazioni. Senza considerare la possibilità per gli studenti lavoratori di fruire delle lezioni “on demand” negli orari più consoni alle proprie esigenze. Infine, qualora l’esempio fosse seguito su scala nazionale, sarebbe agevolata la circolazione dei saperi e si renderebbero gli studenti maggiormente consapevoli nella fase di orientamento universitario. In definitiva si realizzerebbe una reale concorrenza tra atenei, determinando un virtuoso innalzamento della qualità”.

E’ quanto dichiara Antonio Del Prete, segretario regionale e provinciale di “Gioventù Italiana”, movimento giovanile de “La Destra”, e responsabile nazionale de “la Destra” per l’Università e la ricerca scientifica.
















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