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Maltempo: il Comune di Mirandola chiede lo stato di calamità

GrandineHanno lavorato ininterrottamente dalle 19 all’una di notte le 4 squadre di operai e la Polizia municipale del Comune di Mirandola, entrati in azione ieri sera in seguito al violentissimo nubifragio che con grandine e vento fino a 120 chilometri orari, si e’ abbattuto sulla cittadina modenese.

Ingenti i danni a edifici pubblici e privati, per i quali il Comune ha deciso di chiedere lo stato di calamita’ naturale. Le 13 persone del servizio Manutenzione del Comune hanno affiancato per tutta la notte i vigili urbani, i vigili del fuoco e i volontari della protezione civile impegnati a liberare le strade dagli alberi sradicati dal vento e a liberare le caditoie delle fogne, ostruite dalla grande quantita’ di foglie cadute.

In questo modo nel giro di un paio d’ore le strade sono state sgomberate da rami ed acqua ed e’ stata ripristinata la circolazione in tutte le vie cittadine. I lavori di pulizia stanno proseguendo in queste ore. Il Comune, oltre ai propri dipendenti, e’ ricorso anche all’aiuto di 7 ditte esterne, 3 delle quali erano state attivate gia’ dalla serata. I lavori andranno avanti anche nei prossimi giorni e dureranno almeno una settimana. Al momento e’ ancora in corso di accertamento il computo complessivo dei danni, comunque ingenti, sia a edifici pubblici che privati.

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Fornire un sostegno economico immediato ai numerosi cittadini che hanno subito danni alle loro attività, proprietà immobiliari e autovetture.

E’ questo il testo dell’interrogazione urgente presentata dal Consigliere Regionale Matteo Richetti all’indomani del nubifragio che ha sconvolto la bassa modenese e che ha provocato numerosi danni materiale a case, capannoni e auto senza considerare la paura e il rischio corso dalla popolazione.

“L’eccezionale intensità del vento e della grandine ha provocato gravi danni in particolare nei Comuni di Mirandola, Cavezzo, Concordia e S. Possidonio – si legge nell’interrogazione – In particolare sono rimasti scoperchiati un supermercato nella zona nord, i capannoni di un mobilificio e di due ditte di maglieria oltre a numerosissime case che sono rimaste con tegole e vetri in frantumi. Notevoli poi i danni all’agricoltura con chicchi di grandine grandi come noci che si sono abbattute sulle coltura”. Si sottolinea sollecitando la Giunta ad intervenire con provvedimenti concreti per far fronte all’emergenza in atto.
















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