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Dieci podisti e camminatori a S. Pellegrino in Alpe in 17 ore di marcia

S.pellegrinoinAlpeTra sabato 13 e domenica 14 giugno, dieci amici dell’area sassolese hanno ripercorso l’itinerario lungo le antiche vie che i fedeli delle nostre zone utilizzavano per recarsi in pellegrinaggio presso la chiesetta eretta in località S. Pellegrino in Alpe, dove si trovano le spoglie dei santi Pellegrino e Bianco. Un giro del genere è anche descritto nel romanzo “Zebio Cotal” di Guido Cavani, recentemente pubblicato con le tavole pittoriche di Gino Covili.

La parola ad uno dei protagonisti, il sassolese Evaristo Casolari, fondatore e a lungo presidente della Podistica Sassolese: “Siamo partiti da Montebaranzone, che fu una delle dimore preferite da Matilde di Canossa, alle ore 7 del mattino, e percorrendo la storica via Vandelli, su sentieri tracciati e no, abbiamo toccato le località di Varana, Pescarola, Moncerrato, poi giù verso Ca’ Matteazzi e Talbignano. Breve sosta per bere, poi su verso il parco di S. Giulia che riporta alla memoria tragici eventi dell’ultima guerra mondiale, passando da Morano e S. Martino. Finalmente in discesa verso Monchio, ed ancora più giù verso il torrente Dragone. Qui, attraversato il torrente, inizia una lunghissima salita fino a Montefiorino, la celebre repubblica partigiana indipendente dell’ultima guerra, e raccontata da Ermanno Gorrieri. Ultimo sforzo e si raggiunge la meta del primo giorno: Frassinoro, famosa Badia che controllava i passaggi ed esigeva i pedaggi da chi percorreva la via Bibulca, ed aveva possessi anche in Toscana. L’arrivo è avvenuto alle ore 19, dopo dodici ore di marcia.

Si dorme nei locali della sagrestia, ed il giorno dopo (prendendosela un po’ comoda) alle ore 9 ci si incammina verso la meta di San Pellegrino, percorrendo la Bibulca attraverso Madonna di Pietravolta, Piandelagotti, Prati di San Geminiano e Passo delle Radici. Il santuario viene raggiunto alle 14, dopo cinque ore di marcia”.

Da notare che non è stato un pellegrinaggio “a cuor leggero”, dato che i dieci indomiti, come vuole la tradizione, hanno infilato nello zaino un sasso e l’hanno portato fino al “Giro del diavolo”, per ricevere il perdono dei peccati.

Per non far torto a nessuno, ecco il dettaglio dei marciatori.

Partiti ed arrivati: Lonardi Daniele, Montatoci Ivan, Verbilli Federico, Fiandri Andrea, Casolari Evaristo, Marchetti Alessandro, Spaggiari Marco, Costi Andrea, Borghi Paolo e Giacobazzi Gianpiero.

Per festeggiare l’impresa si sono uniti a loro, al traguardo, parenti, tifosi ed amici tra cui: Marchetti Cristina, Gottardi Lino, Costi Pietro e moglie, Fiandri Alessandra, De Oliveira Glicia, Bastardi Evaristo “RE”, Costi Giulia e Davide.

Doveroso il ringraziamento al “campo base”, il Bar -Trattoria Romani Benassati di Montebaranzone, che ha curato ed offerto i ristori.
















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