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A ritmi serrati l’iter di redazione del Piano di gestione distretto idrografico fiume PO

fiume-poProsegue con ritmi serrati l’iter di redazione del Piano di gestione del distretto idrografico del fiume PO, al fine di rispettare le date fissate dalla legge 13/2009 che ne prevede l’adozione entro il 22 dicembre 2009. La necessità di provvedere alla elaborazione del Piano – ricorda Confagricoltura di Reggio Emilia – discende dalla Direttiva Quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CE) che ha l’obiettivo di istituire in Europa una regolamentazione per la protezione delle risorse idriche, al fine di ridurre l’inquinamento, impedire un ulteriore deterioramento e migliorare l’ambiente acquatico, promuovere un utilizzo idrico sostenibile e contribuire a mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità.

La Direttiva prevede che, entro il 2015, gli Stati membri debbano raggiungere un buono stato ambientale per tutti i corpi idrici e individua il Piano di Gestione come lo strumento conoscitivo, strategico e operativo attraverso cui gli Stati devono applicare i suoi contenuti a livello locale; adempimenti peraltro gli altri distretti idrografici presenti in Italia.

In tale contesto e vista l’importanza strategica dell’agricoltura nella gestione delle acque, Confagricoltura ha organizzato uno specifico seminario- incontro presso l’Autorità del bacino del Po con il dr. Francesco Puma, dirigente coordinatore della stessa Autorità.

Un momento di grande testimonianza dell’attenzione che l’organizzazione agricola rivolge ad un momento politico-organizzativo, quale la redazione del Piano di gestione, che porterà al raggiungimento degli auspicati obiettivi di qualità delle acque ma anche a rilevanti cambiamenti nello svolgimento delle diverse attività, quindi anche dell’agricoltura, con rilevanti ricadute economiche sulle aziende agricole.

Le osservazioni di Confagricoltura elaborate e presentate dal Direttore provinciale di Reggio Emilia, Marco Benati e già presentate dai propri rappresentanti nella fase pubblica di consultazione del Piano, sono state ribadite all’Autorità di bacino del Po.

L’auspicio sottolinea Confagricoltura è che i vari strumenti di programmazione e di gestione delle acque possano tenere nella corretta considerazione le necessità del settore agricolo creando una ottimale situazione di equilibrio tra tutela dell’ambiente e svolgimento dell’attività agricola che vede nell’acqua il suo principale fattore di produzione.

Sicuramente idonee proposte e soluzioni potranno pervenire anche dall’aggiornamento del Piano strategico nazionale agricolo che ha inserito tra le sue nuove sfide proprio le risorse idriche, i cambiamenti climatici, la biodiversità e le energie rinnovabili.

Viviamo in un mondo di relazioni – ha concluso Benati di Confagricoltura – in cui tutti i soggetti hanno un peso e nel quale lo sviluppo del confronto e delle alleanze è decisivo per il raggiungimento di obiettivi condivisi. E’ questo il quadro in cui Confagricoltura intende operare assegnando all’ agricoltura il ruolo fondamentale che le compete. Per tali motivi è indispensabile avviare e consolidare il dialogo con le istituzioni ed in particolare con l’Autorità di bacino del PO al fine di individuare obiettivi, formare progetti, supportarli con le azioni che si rendono necessarie al loro raggiungimento.
















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