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Modena: scuola d’infanzia Melograno, la mediazione del Comune

In occasione dei lavori di demolizione della ex sede della Polizia Municipale di viale Amendola, l’Amministrazione comunale ha cercato, anche al di là degli obblighi di legge, di ridurre al minimo i disagi per i bambini che frequentano le vicine scuole Pisano, il nido e la scuola d’infanzia Melograno, rispondendo alle richieste delle loro famiglie.

I lavori che più avevano destato preoccupazioni nei genitori, quelli di rimozione di parte delle coperture del tetto contenenti amianto, sono stati eseguiti a scuola chiusa, come richiesto, prolungando di due giorni le vacanze pasquali. Si è inoltre concordato con l’impresa, su richiesta delle famiglie, di rimandare il resto dei lavori di demolizione a dopo l’8 giugno, data di chiusura delle elementari. Si è infine accolta la richiesta di spostare in altra sede i bambini del nido e della scuola d’infanzia, il cui servizio continua fino al 30 giugno. I problemi segnalati oggi dalla stampa, sollevati da un Comitato di genitori della scuola d’infanzia Melograno, non sono da imputare all’Amministrazione, ma alla mancanza di accordo di una parte dei genitori su dove ricollocare i bambini per le ultime 3 settimane di scuola d’infanzia. Accanto al Comitato di genitori che sta manifestando il proprio dissenso per la proposta di spostare i bambini nella sede delle scuole Pisano, più distante dal cantiere rispetto alla scuola d’infanzia, non sono mancate nei mesi scorsi lettere di famiglie che hanno espresso gratitudine per le soluzioni individuate dall’Amministrazione.
Gli accordi attualmente in atto sono stati presi tra il Comune di Modena e la maggioranza delle famiglie della scuola d’infanzia Melograno: 30 famiglie su 53. Dopo la prima settimana è prevista una verifica sul rumore e i disagi nella scuola e degli spazi verdi e se si renderà necessario sono già state ipotizzate sedi alternative.
Le proposte su dove spostare i bambini per la durata del cantiere erano state presentate alle famiglie nel corso di una riunione lo scorso 15 maggio e la soluzione individuata per il nido d’infanzia, con trasferimento dei bambini in due nidi appena aperti, che hanno disponibilità per tutti, ha soddisfatto i genitori.
La scelta tra le diverse proposte fatte dal Comune per la scuola d’infanzia, che ospita bimbi tra i 3 e i 6 anni, è invece apparsa più complessa. Una prima ipotesi è stata il trasferimento al plesso scolastico Giovanni XXIII, unica scuola che non vede la presenza di seggi e non deve fermare l’attività nei giorni delle elezioni. In questo scenario, il Comune e la cooperativa Gulliver si sono resi disponibili ad accogliere le richieste dei genitori di attivare un servizio di trasporto e uno di pre e di post scuola per agevolare le famiglie.
Dalla riunione è emersa però l’esigenza di valutare e verificare anche soluzioni alternative e la seduta è stata rimandata al 21 maggio, quando la maggioranza dei genitori ha scelto di trasferire la scuola d’infanzia nei locali dell’elementare Pisano, all’estremo opposto dell’edificio rispetto al cantiere. Per tranquillizzare i genitori che hanno espresso scelte diverse, il Comune ha proposto una settimana di prova nella sede delle Pisano, per verificare se il rumore e la movimentazione dei veicoli del cantiere possa essere eccessivamente fastidiosa.
Si è individuata una nuova data per un’assemblea, giovedì 11 giugno, per decidere se restare nei locali della Pisano o trasferirsi alla Giovanni XXIII.
Un Comitato di genitori contrari alla proposta del Comune ha contattato il settore Istruzione nei giorni scorsi, chiedendo di valutare la possibilità di spostare anche solo parte dei bambini in un’altra scuola, più distante dal cantiere. Il Comune si è detto disponibile a valutare l’ipotesi, purché una proposta in questo senso giungesse dalla scuola: la divisione in due gruppi comporta infatti una serie di questioni organizzative e didattiche da affrontare. La rappresentante del Comitato si è impegnata a parlare dell’ipotesi a scuola, ma al posto della proposta che sarebbe dovuta arrivare al Comune sono invece apparsi gli articoli sulla stampa. Nel rispetto di tutte le legittime opinioni dei genitori, l’Amministrazione comunale conferma comunque l’impegno a cercare la soluzione più condivisa.
















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