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I Sindacati Area Nord attaccano l’Unione sulle stabilizzazioni

Cgil, Cisl, Uil della Funzione Pubblica criticano aspramente la decisione della Giunta dell’Unione Comuni Area Nord di annullare la stabilizzazione
di avoratrici dei servizi sociali, assistenti sociali ed educatrici, formalmente deliberata un anno fa, mai attuata e ora cancellata con una
nuova recente delibera.

I sindacati denunciano come una simile decisione non abbia precedenti in tutta la nostra provincia e annunciano battaglia se non saranno ritirati i bandi di appalto all’esterno di alcuni importanti servizi alla persona e la delibera con la quale l’Unione cancella quattro stabilizzazioni, decise un anno or sono e finora non attuate, di personale che ha operato per molti anni in quei servizi e addirittura in un caso anche per oltre 10 anni con ottimi risultati e rendimenti.
Mentre le aziende private fanno di tutto per mantenere i lavoratori migliori e già formati, l’Unione dei Comuni dimentica anni di esperienza in servizi delicati come quelli che riguardano i bambini in situazioni a rischio e migliaia di euro spesi per la formazione degli operatori
coinvolti. La gestione diretta attraverso la stabilizzazione del personale che ha maturato i requisiti e la previsione di assunzioni a tempo indeterminato anche negli altri servizi, già coperti con personale precario o con appalti, è necessaria al fine di ripristinare quella rete dei servizi handicap e quella qualità che è venuta meno in questi mesi di sperimentazione della nuova organizzazione, su cui i sindacati di categoria avevano già espresso alla fine dello scorso anno molti timori.

Basta
guardare a cosa è oggi il Servizio Minori, dove dei 5 posti di assistente sociale negli ultimi mesi se ne sono resi vacanti 3 e le figure più esperte
non possono far valere neanche un anno di esperienza.

I sindacati, che dubitano della legittimità della decisione, giudicano negativa la mancata stabilizzazione di personale già precario in una fase in cui la disoccupazione nella nostra provincia è ai massimi livelli. Ritengono infatti che per non perdere le esperienze già maturate in questo servizio, si debba procedere sia alla stabilizzazione di operatori validi, che vantando un curriculum invidiabile potrebbero recuperare esperienze e professionalità in un servizio sociale in seria difficoltà, che superare lo stato di precarietà degli attuali operatori dando loro la possibilità dipartecipare a selezioni a tempo indeterminato.
















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