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Fiorano incontra Vandana Shiva

Si tiene questa sera, nello specifico sabato 16 maggio, il secondo incontro della rassegna “Fiorano incontra gli Autori”, organizzata dal Comitato Fiorano in Festa in occasione del Maggio Fioranese: il Teatro Astoria ospiterà, alle ore 20:45, la filosofa, ambientalista e scrittrice indiana Vandana Shiva. Laureata in fisica all’University of Western Ontario, Vandana Shiva è la leader dell’International Forum on Globalization, ed è direttrice ed anima del Centro per la Scienza, Tecnologia e Politica delle Risorse Naturali da Lei fondato a Dehra Dun, in India.

Tra le sue battaglie, che l’hanno resa famosa nel mondo, vi è quella contro gli OGM. Tra i riconoscimenti, il Right Livelihood Award e il premio “Amici della Pace” del Club UNESCO, che le verrà consegnato a Fiorano. È considerata la teorica più nota di una nuova scienza: l’ecologia sociale.
Vandana Shiva è nata nel 1952 a Dehra Dun, nell’India del nord, da una famiglia progressista. Ha studiato nelle università inglesi e americane laureandosi in fisica. Tornata a casa dopo aver terminato gli studi, rimase traumatizzata rivedendo l’Himalaya: aveva lasciato una montagna verde e ricca d’acqua con gente felice, poi era arrivato il cosiddetto “aiuto” della Banca Mondiale con il progetto della costruzione di una grande diga e quella parte dell’Himalaya era diventato un groviglio di strade e di slum, di miseria, di polvere e smog, con gente impoverita non solo materialmente. Decise così di abbandonare la fisica nucleare e di dedicarsi all’ecologia. Ora è una della maggiori e più prestigiose studiose e battagliere nemiche della povertà del Terzo Mondo collegata e connessa con la globalizzazione.
Nel suo intervento al Teatro Astoria presenterà i libri “Dalla parte degli ultimi. Una via per i diritti dei contadini” (Slow Food Editore 2008), “India spezzata” (Il Saggiatore Editore 2007) e “Ritorno alla Terra” (Fazi Editore 2009).

In un recente intervento a Roma, Vandana ha esposto i temi a lei più cari denunciando l’attuale modello di sviluppo non più sostenibile in quanto causa dell’incremento della povertà nel mondo e della devastazione dell’ambiente. E ha criticato ogni tipo di monopolio che, omologando i modi di vestire, mangiare, curarsi, ecc…, sta lentamente modificando i sistemi di vita e distruggendo le diversità culturali. Parole dure anche sulla globalizzazione e sul sistema economico e politico che lei definisce “dell’esclusione” in quanto si basa sull’incremento di ricchezza dei pochi e sulla sempre maggiore “schiavizzazione” dei molti, a cui non vengono richieste più la capacità (skill) di saper fare qualcosa ma la disponibilità a sottomettersi ai mestieri più umili e “unskilled”.
Il fatto di non promuovere le capacità e le responsabilità personali, se da una parte permette alle industrie di abbassare i costi di produzione, dall’altra è una grande fonte di insicurezza. Una gran massa di popolazione insoddisfatta, povera, disperata e senza più cultura né valori di riferimento incombe sul mondo come una minaccia imprevedibile di fronte a cui nessun sistema di sicurezza militare può tenere testa. Per migliorare la sicurezza non serve incrementare le forze di polizia o le spese militari, ma migliorare le condizioni sociali e culturali di tutti. Per difendere la democrazia servono regole che più che a proibire e punire puntino a proteggere la popolazione e a garantire una vera giustizia sociale. All’economia dell’esclusione è necessario sostituire una economia dell’inclusione e del fare in cui ogni singola persona e ogni singolo seme della terra può “fare”, in maniera creativa, e non manipolata né geneticamente modificata, la propria parte nella costruzione di un mondo in cui lo “sviluppo” da sostenere e da auspicare sia quello della solidarietà e del rispetto reciproco.
Vandana Shiva, si ispira ai principi del Mahatma Gandhi: unisce femminismo, economia, pacifismo e scienza in un pensiero complesso e rivoluzionario che vede la natura come un tempio sacro. Intellettuale dinamica e attivista, Vandana Shiva sintetizza ecologia, scienze sociali, agronomia, fisica quantistica e antica saggezza vedica: è considerata la teorica più significativa dell’ ecologia sociale. La lotta per la biodiversità si fonda su un concetto molto semplice (ma a quanto sembra difficile da applicare): non violare le leggi della natura. A partire dal filosofo inglese Francis Bacon, il pensiero scientifico si pone come obiettivo quello di dominare la natura e piegarla alla volontà dell’uomo invece di conoscerla. La scienza occidentale, fondata sul riduzionismo e sulla frammentazione, non è attrezzata per comprendere e rispettare la complessità della natura. Sostituendosi ai raffinatissimi meccanismi della natura, gli ingegneri genetici rischiano di far estinguere per sempre specie animali e vegetali fondamentali per la nostra sopravvivenza. Per Vandana bisogna invece arricchirsi con la diversità: la varietà di specie animali e vegetali di un ambiente ne determina l’ efficienza e la ricchezza. Come la natura ha differenziato le specie per tutelarle dalla malattia, così gli agricoltori in passato hanno sempre differenziato le culture per evitare le carestie. Oggi invece le multinazionali tentano di imporre al mondo le varietà di riso o di mais di cui detengono brevetto e proprietà a discapito della tutela della biodiversità. Questo trend agricolo secondo Vandana riflette un atteggiamento culturale: la monocultura della mente. Eliminare la ricchezza morale e materiale data dalla diversità etnica e culturale permette di ridurre la circolazione delle idee, di contenere il dissenso e di governare meglio la società. Questi sono i nuovi bio-pirati. Le industrie farmaceutiche e agro-alimentari si stanno appropriando delle varietà locali di piante officinali, frutti ed erbe delle foreste vergini del mondo: l’appropriazione indebita dei codici genetici tramite brevetti e diritti di sfruttamento è, secondo Vandana Shiva, bio-pirateria. Il sistema dei brevetti e della tutela della proprietà intellettuale è solo una forma di colonialismo applicata alle idee: per la scienziata il sapere è un bene comune e la proprietà intellettuale un inganno.
Interprete ufficiale Dott.ssa Lisa Clark. È prevista la presenza di Caroline Lockhart, responsabile per l’Italia dell’ “International Forum on Globalization”. Introduce e coordina il dibattito il giornalista Roberto Armenia. Al termine dell’incontro verrà consegnato a Vandana Shiva il “Premio Amici della Pace” da parte del Club UNESCO.
















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