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Meteo, oramai le previsioni si consultano sul web

”A Pasquetta che tempo farà?”. Una domanda questo che ha spinto milioni di italiani a consultare i siti di meteorologia disseminati sulla rete.

”Ormai telefonicamente non ci contatta più nessuno – spiega a LABITALIA Claudio Castellano, metereologo previsore della Società Meteorologica Italiana Onlus Castello Borello di Bussoleno (Torino) – tutti hanno imparato a vedere le previsioni sul nostro sito Internet (www.nimbus.it). Sono migliaia di persone interessate al ‘tempo che farà”, soprattutto in occasione delle festività, molte delle quali iscritte al nostro bollettino periodico. A Natale, così come Pasqua e Pasquetta, abbiamo sempre un boom di accessi. Del resto la nostra è la maggiore associazione nazionale per lo studio e la divulgazione di meteorologia, climatologia e glaciologia”. Ma sono decine i siti Internet specializzati in previsioni climatiche, quasi tutti curati da meteorologi professionisti.Ma cosa fa esattamente il meteorologo? ”E’ una figura professionale – continua Castellano – specializzata nello studio e nella previsione dell’andamento del tempo (piogge, sole, neve, temperature e pressione atmosferica). In genere, svolge la sua attività come dipendente di agenzie pubbliche che si occupano dell’ambiente, di imprese che producono strumenti o software per la meteorologia, di centri di ricerca”. Il meteorologo utilizza computer con programmi di videoscrittura e statistica e altre attrezzature da ufficio, strumenti per la rilevazione delle condizioni e dell’andamento meteorologico quali termometri, pluviometri, barometri e foto satellitari. ”Le previsioni – spiega – vengono fatte utilizzando al 99% i modelli meteorologici e fisico-matematici e per il resto supporti radar e satelliti. Vengono poi consultati i dati elaborati dai 10 supercalcolatori sparsi in tutto il mondo, studiati e poi trasmessi, come nel nostro caso, sul sito”.”Per diventare meteorologo – ricorda Claudio Castellano – sono necessarie una laurea in discipline fisiche, chimiche, ingegneristiche, ambientali, geologiche, matematiche e una successiva specializzazione in meteorologia. In pratica cinque anni buoni di studio. In Italia però la laurea triennale in Meteorologia esiste solo a Bologna, per questo conviene scegliere un percorso di studi all’estero, magari in Francia”.

”Attualmente – rimarca Castellano – la categoria professionale è sicuramente giovane. Finita l’epoca dei ‘previsori anziani’, il settore si è alimentato di nuove forze lavoro da dieci anni a questa parte. Lo stipendio varia dai 1.000 ai 2.000 euro mensili, non si può certo affermare che il mercato sia in crisi, anche se il circuito domanda-offerta comincia a dare i primi segni di saturazione”.

Fonte: Adnkronos

















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