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Filippi: sinistra autoreferenziale non più capace di confrontarsi con i reggiani

Non solo il Pd locale continua a perdere pezzi per la strada, ma, a quanto pare, ha perso anche la testa. Sembra non essere in grado di fare un’analisi seria su quello che sta succedendo a Reggio Emilia. La spaccatura politica targata Pd, avvenuta in una delle città simbolo della sinistra italiana, non ha prodotto, per ora, nessuna forma di autocritica tra i vertici del partito: la loro più grande preoccupazione sembra essere quella di scalzare la Spaggiari dalla guida della Fondazione Manodori, liberare una poltrona, per piazzare così uno dei “fedelissimi”, appartenente a qualche corrente interna.

Da voci di corridoio, risulta che questo sia stato il tema centrale della riunione di mercoledì scorso, l’unico argomento ad aver infiammato gli animi dei dirigenti provinciali del Pd: “chi occuperà il posto della zarina?”
Una sinistra autoreferenziale che non è più capace di confrontarsi con i reggiani.
Con il crollo del muro di Berlino, e i maldestri tentativi di restyling dei partiti postcomunisti italiani, è scemata quella “disciplina di partito” che, per decenni, era riuscita a tenere assieme un elettorato particolarmente ideologizzato. Oggi il paese è maturato, la storia ha emesso le proprie sentenze, si sono ridotti gli spazi per un partito, quale è il Pd, che pretende di tenere insieme tante tradizioni appartenute ad un’Italia del passato. Un minestrone di visioni superate che non interessa più a nessuno.
Le ideologie sono del tutto superate, in Italia come nel resto dell’occidente, e questo Belusconi l’ha compreso bene dando vita, prima con Forza Italia e oggi con il Pdl, ad un progetto politico che pone al centro i programmi, la risoluzione dei problemi della cittadinanza, i valori comuni.
Il Presidente Silvio Berlusconi sa parlare al Paese, si confronta con gli italiani, mentre contemporaneamente la sinistra si è chiusa a riccio. Una sinistra autoreferenziale che s’interessa di poltrone e poco altro. Non è più in grado di comprendere le esigenze dei cittadini, le problematiche con cui si scontrano quotidianamente i reggiani, i disagi delle periferie, l’immigrazione incontrollata, i bambini da mandare a scuola, il lavoro, i problemi con le banche, la sicurezza, la droga che scorre a fiumi, i disagi dei nostri giovani, i pensionati che faticano ad arrivare alla fine del mese.
Ai reggiani non interessa niente degli scontri interni al Pd, di Fantuzzi che vuole fare il capetto, delle invettive di Rivi, della Spaggiari che non ci sta e decide di spaccare in modo plateale il partito. Sono anni che, per l’attività che svolgo, ho la fortuna di incontrare e di parlare quotidianamente con tanti cittadini reggiani, Reggio, come d’altronde il resto del Paese, in pochi anni è cambiata radicalmente, la nostra società è molto diversa, tante certezze non esistono più.

Fabio Filippi
Candidato Sindaco a Reggio Emilia

















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