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All’auditorium Biagi è in scena Vito

Un attore, Vito, per rendere omaggio alla figura della rezdora. Sarà l’artista bolognese, già protagonista di una fortunata serie televisiva nei panni del cuoco, a fare da testimone martedì 3 marzo alle ore 17 nell’auditorium della Fondazione Marco Biagi a Modena alla presentazione di “Storie di terra e di rezdore”, progetto per il recupero della cultura gastronomica promosso dalla Provincia di Modena e realizzato da Slow Food.

Nel corso dell’evento – a ingresso libero – verranno illustrati gli strumenti di divulgazione della ricerca, realizzati con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena: un portale internet che mette a disposizione tutte le interviste video realizzate a oltre 200 testimoni della tradizione agricola e gastronomica modenese, e un volume multimediale che propone le ricette della tradizione. Sarà proiettato inoltre un film realizzato dalla Cineteca di Bologna (comunicato n .218). Dopo la performance di Vito, gli interventi del presidente della Provincia Emilio Sabattini e della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Andrea Landi e del direttore della Cineteca di Bologna, Gian Luca Farinelli. A rappresentare Slow Food il presidente nazionale Roberto Burdese e Alberto Fabbri, presidente del Comitato scientifico, gli autori Antonio Cherchi e Nico Lusoli.
«Questo progetto – spiega il presidente Emilio Sabattini – è uno strumento per tramandare alle generazioni future il patrimonio di saperi e conoscenze legati al cibo e alla terra e, insieme, elemento di promozione del territorio. Modena – conclude – è apprezzata nel mondo per la bontà dei prodotti che esporta, ed è importante valorizzare la cultura che li ha originati».
«La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – spiega il presidente Andrea Landi – particolarmente sensibile ai temi della valorizzazione del territorio, ha riconosciuto in questo progetto un’opportunità per contribuire in modo innovativo ed efficace alla promozione dei prodotti tipici e dei “saperi” locali».
Il progetto “Storie di terra e di rezdore”, avviato nel 2006, ha coinvolto oltre 200 uomini e donne in grado di ricostruire le mille sfaccettature della cultura contadina ed enogastronomica modenese: agricoltori, allevatori, pastori, beccai, casari, cuoche, mondine, pescatori, cantori, sacerdoti, raccoglitori ed artigiani, protagonisti di un inedito viaggio dalla terra alla cucina.
















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