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Una idea regalo per il Natale per scoprire il volto inedito di Reggio Emilia

Raccontare, riscoprire e svelare la storia dei luoghi di una città e della sua suggestiva provincia immergendo il lettore in quell’alone di mistero che circonda palazzi, piazze e dimore celando vicende appassionanti, vite oscure e curiosi aneddoti. E’ questo quanto proposto dall’inedita guida intitolata Alchimie, misteri e meraviglie. Viaggio curioso per città, campagne, paesi e acetaie del reggiano curata da Vitaliano Biondi e Giulio Bizzarri.

Sfogliare le pagine dell’insolito volume, appena pubblicato da GBA Reggio Emila, è come passeggiare per le strade della città di Reggio Emilia e dei territori della sua provincia e compiere un viaggio attraverso i segni del tempo, rispolverando antiche tradizioni. Aldo Ferretti, già presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, nell’introduzione al volume definisce l’opera “un’operazione di valorizzazione del territorio provinciale” mentre Roberta Rivi, assessore all’agricoltura della Provincia di Reggio Emilia la descrive come “un’esplorazione curiosa e ghiotta, diversa e originale rispetto agli imperativi del mercato turistico di massa”.
L’ Itinerario in città descritto nel testo, prende il via da quella targa metallica inserita nella pavimentazione della via Emilia S. Pietro, all’altezza dell’incrocio con via Roma, che richiama alla memoria il castrum romano; quello era il locus gromae, il cuore sacro della città che veniva fondata e l’incrocio fra il decumano (la via Emilia orientata da est a ovest) e il cardo (la strada orientata da sud a nord). Si procede poi a scoprire la morfologia attuale del centro storico, attraverso un punto di vista particolare che ripercorre le radici medievali della città. Il visitatore viene guidato lungo quelle strade e quelle piazze “particolarmente suggestive, magiche e misteriose nel loro silenzio, dopo il tramonto, e quando la nebbia è così densa che la si può tagliare col coltello”. Ecco che scopriamo l’origine della Torre del Bordello, eretta nella piazza del Duomo nel 400 per volontà degli Anziani del Senato il cui nome deriva dal fatto che proprio al lato della torre fu fatto costruire il Castelletto o “Pubblico Lupanare”, con l’obiettivo di risolvere il problema della prostituzione. In Piazza Casotti si trovava anche un triste edificio destinato alle Carceri Comunali dove vivevano insieme ladri, assassini, truffatori e briganti e dove fu costruito il Confortorio; un piccolo locale nel quale i condannati a morte attendevano l’esecuzione. Mistero, paura e inquietudine si risvegliano percorrendo la stradina alla base della Torre del Bordello, chiamata per questo via del Bordello, dove si trovavano un’osteria mal frequentata, la mensa dei poveri e soprattutto la casa dell’ultima famiglia dei boia di Reggio. Allontanandosi pochi passi dalle case patrizie si raggiunge via Cavagli, era quella la zona più malfamata di Reggio insieme al misero ma vivace quartiere di porta S. Croce. Particolarmente inquietante anche la storia di Anna Becchesini ricordata in una lapide posta nella Chiesa di San Domenico che racconta come la giovane ragazza venne crudelmente uccisa dallo zio. A lato della chiesa aveva sede il tribunale ecclesiastico dell’Inquisizione, si narra che in un ambiente dell’edificio ancora oggi siano visibili i graffiti fatti dai prigionieri. Anche i musei di Reggio Emilia conservano “clamorose meraviglie (o mostruosità) che sono soltanto la parte emersa di una quantità di storie e vicende immense”, basti citare la collezione del celebre scienziato scandianese Lazzaro Spallanzani.
Il viaggio tra i tanti misteri della terra reggiana ci conduce poi ai luoghi del prezioso Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, frutto dell’appassionato e certosino lavoro artigianale dell’uomo, nato da lente e misteriose metamorfosi del mosto cotto. Carlo Ferretti, presidente del Consorzio dei produttori di Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, nel volume fornisce le informazioni di base sull’aceto balsamico, spiegando le modalità di produzione, di conservazione e consumazione. Il curatori Giulio Bizzarri e Vitaliano Biondi invece introducono al mistero che circonda l’aceto balsamico a partire proprio dall’origine non chiara del nome: diverse le ipotesi della nascita del termine “balsamico”. Se già nel 200 a.c Virgilio descriveva nelle Georgiche il procedimento della cottura del mosto, Ariosto arriva a scrivere un vero e proprio elogio al piacere di gustare una rapa cotta condita con aceto, tante poi fra il Cinquecento e l’Ottocento le testimonianze e i riferimenti all’aceto che si trovano nelle corrispondenze e negli atti notarili.
Inizia così il viaggio nei luoghi dell’aceto balsamico tradizione di Reggio Emilia, seguendo quattro itinerari ed effettuando tappe nelle diverse acetaie, cantine, aziende agricole e ristoranti che punteggiano il territorio collinare della provincia, a partire da un Itinerario al Secchia, per poi passare all’Itinerario dei Colli, a quello all’Enza e all’Itinerario al Po.
Il volume è stato realizzato in occasione di Re balsamico. Il magico, il nero, il mistero, un’iniziativa enogastronomica e culturale che si è tenuta lo scorso novembre promossa da Camera di Commercio di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia e Consorzio fra Produttori di Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia (Re Balsamico).
Il testo presenta un ricco apparato iconografico con foto di Paolo Barbaro, Luigi Ghirri, Carlo Vannini, Mirco Zagnoli, Stefano Camellini. Alchimie, misteri e meraviglie. Viaggio curioso per città, campagne, paesi e acetaie del reggiano è in vendita presso le più qualificate librerie italiane.

Ufficio stampa: Patrizia Paterlini Tel. 348 7352352 – 348 8080539 – e-mail.
















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