“Il dilagante fenomeno del lavoro nero nelle imprese gestite da cinesi in provincia di Modena è particolarmente allarmante”. Lo afferma in un’interrogazione il consigliere regionale Andrea Leoni (fi-pdl), riferendosi in particolare alla recente operazione, messa a segno dalle forze dell’ordine a Soliera (MO), che ha condotto alla scoperta “di un laboratorio per la lavorazione di accessori in pelle gestita da un cittadino cinese” che relegava i propri 15 dipendenti (tutti in regola con il permesso di soggiorno) “in piccole celle, chiuse a chiave con un lucchetto ed ubicate in uno stabile anch’esso chiuso a chiave”.
Questa operazione, – scrive Leoni – che avrebbe portato all’arresto del titolare con “l’accusa di riduzione in schiavitù e tentata corruzione di pubblico ufficiale ed al sequestro penale dell’immobile”, confermerebbe la “drammaticità e la diffusione” nel modenese di attività illegali, già denunciata da Leoni in una precedente interrogazione relativa ad un caso analogo avvenuto a Carpi.
Considerando anche “l’ingente danno” procurato da queste aziende, che utilizzano manodopera irregolare o clandestina, al tessuto economico locale, Leoni ritiene indispensabile un “impegno straordinario” da parte della Regione, per quanto di sua competenza, sul piano dei controlli e della prevenzione del fenomeno del lavoro nero.
Il consigliere chiede quindi alla Giunta regionale se sia a conoscenza del ‘fatto’ accaduto a Soliera, e quale giudizio ne dia, se concordi nel ritenere “particolarmente allarmante” questo fenomeno e quali azioni abbia posto in essere negli ultimi due anni per prevenire il costante aumento di attività e lavoratori irregolari, anche alla luce dei ripetuti allarmi lanciati dalle Istituzioni locali.
