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Sul web un concorso per la suora più bella

Un concorso per eleggere la suora più bella d’Italia. Nasce da questo presupposto l’idea per il concorso ‘Sister Italia 2008’, proposta da padre Rungi.

“Mi piacerebbe che fosse messa in risalto la bellezza, sia fisica che spirituale, delle suore – ha detto Padre Rungi – Stiamo parlando di persone molto preparate che operano nel sociale, dove, oltre alla bellezza spirituale, ma per avere visibilità c’è anche bisogno di una bella presenza”.
“L’idea mi è venuta parlando con alcune sorelle con le quali stavo pregando sulla spiaggia di Mondragone – ha spiegato il prete casertano – Eravamo in preghiera con turisti e villeggianti, a dimostrazione di quanto sia aperta la mentalità di queste suore”.

“Si tratta di un’iniziativa che sfrutta le potenzialità del web – ha sottolineato padre Rungi – infatti verrà gestita interamente su internet. Le aspiranti dovranno inviarmi una foto che verrà pubblicata su un apposito sito. La valutazione non si limiterà ovviamente all’aspetto fisico, ma verrà effettuata anche in base ai titoli che ciascuna partecipante ha accumulato durante la sua attività”. I giudici saranno “gli stessi utenti del web. Il contatto non sarà diretto ma online”. “E’ importante – ha aggiunto don Rungi – sfruttare tutte le potenzialità del web, infatti l’associazionismo cattolico è molto attivo in questo campo. D’altronde è ormai il modo migliore per poter mediare con i giovani”.”Vorrei che si sfatasse il mito della suora vecchia, trascurata e cattiva – ha spiegato padre Rungi – ce ne sono tante, soprattutto quelle che fanno formazione con i giovani, che sono estremamente attive e preparate. Devono essere soprattutto al passo coi tempi, visto che hanno a che fare con ragazzi”. Proprio la componente giovanile viene esplicitamente marcata dal prete campano, che ha imposto tra i parametri per la partecipazione al concorso “un’età compresa tra i 18 e i 40 anni”. Ma non tutti sono riusciti ad apprezzare fino in fondo questa iniziativa. “Ho ricevuto anche qualche mail di dissenso – ha ammesso padre Rungi – di cristiani che non hanno colto lo spirito di evangelizzazione insito in questa idea”.


(Fonte Adnkronos)

















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