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Prima di uccidersi chiama il 112: i Carabinieri lo strappano alla morte

Alle ore 12.30 di ieri, una telefonata giunge alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Carpi: “Senta, io in questa situazione non ce la faccio più. Ora vado giù in garage e mi uccido!!!”. Poche le parole, ma determinate. L’operatore cerca di intrattenere il soggetto, lo fa parlare, cerca di persuaderlo, riesce infine a farsi dare l’indirizzo, ma l’uomo rimane sulla sua decisone ed alla fine mette giù.

Non c’è tempo da perdere, ogni secondo è determinante: il Brigadiere della Centrale Operativa allerta una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile in servizio perlustrativo, che si porta a tutta velocità in Via Santa Chiara a Carpi.
Rapide le ricerche ed immediato il ritrovamento: in un garage privato il corpo già privo di sensi di un pensionato, vedovo, classe ‘44, impiccatosi ad una staffa metallica ancorata al muro, mediante un rudimentale cappio realizzato tramite un cavo elettrico. I militari intervenuti non si arrendono al macabro spettacolo: sollevano il corpo della vittima in sospensione, tagliano l’artigianale capestro e, dato che l’uomo anziano aveva già smesso di respirare, immediatamente iniziano le operazioni di rianimazione praticando un massaggio cardiaco. Attimi interminabili fin quanto il soggetto non riprende a respirare ed il cuore, seppur irregolarmente, a battere. Sul posto giunge anche il personale medico del 118 a cui l’aspirante suicida viene affidato per le più competenti cure del caso. Immediato il trasporto all’ospedale di Carpi dove il soggetto viene immediatamente intubato e ricoverato presso il Reparto di Rianimazione. Gravi da subito le sue condizioni, non si sa se ce la farà, i medici non si sbilanciano e la prognosi è riservata, ma per ora è vivo.

Dai primi accertamenti è emerso che l’insano gesto sarebbe attribuibile ad una grave forma depressiva della quale la vittima soffriva da anni, aggravata probabilmente dalla scomparsa della moglie alcuni anni orsono. Sul luogo i Carabinieri hanno rinvenuto alcuni biglietti di scuse per non avere la forza di andare avanti e le ultime lucide volontà per la sua sepoltura ed i suoi averi, segni indelebili di una decisione maturata con il tempo.

















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