Nella giornata di giovedì 21 agosto il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena in accordo con il Rettore della Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha proceduto alla firma del provvedimento di nomina dei nuovi direttori dei Dipartimenti ad Attività Integrata. Accanto a molte riconferme spiccano senz’altro alcuni avvicendamenti e qualche novità legata alla creazione di un nuovo Dipartimento per rendere più omogenei e funzionali gli accorpamenti di cliniche, strutture assistenziali e servizi, come è il caso del Dipartimento per le Patologie dell’apparato locomotore.
Di seguito riportiamo il quadro completo della situazione che diventerà operativa dal prossimo 1 settembre
Dipartimento A.I. Medicine e specialità mediche: Prof. Alberto Giannetti
Dipartimento A.I. Chirurgia generale e specialità chirurgiche: Prof. Massimo Saviano
Dipartimento A.I. Materno infantile: Prof. Paolo Paolucci
Dipartimento A.I. Oncologia, ematologia e patologia dell’apparato respiratorio: Prof. Giuseppe Torelli
Dipartimento A.I. Chirurgie specialistiche, testa – collo: Dott. Livio Presutti
Dipartimento A.I. Servizi Diagnostici e per immagine: Dott. Ennio Gallo
Dipartimento A.I. Laboratori, anatomia patologica e medicina legale: Prof. Giovanni Beduschi
Dipartimento A.I. Emergenza – urgenza: Prof.ssa Maria Grazia Modena
Dipartimento A.I. Patologia dell’apparato locomotore: Dott. Antonio Landi
Le procedure di nomina erano iniziate nel luglio scorso con le elezioni per ogni Dipartimento di un Comitato Direttivo da parte di tutto il personale, ospedaliero ed universitario, che afferiva ai singoli dipartimenti (compresi medici in formazione e studenti). Ogni Comitato nelle settimane successive ha poi proposto una terna di nomi al Direttore Generale e al Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, cui si è attinto per le nomine definitive.
Quella dipartimentale costituisce il nerbo dell’organizzazione dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, come previsto dalla normativa nazionale e regionale vigente e dall’Atto Aziendale del Policlinico ove si dice (art. 16) che: “Il Dipartimento rappresenta la struttura fondamentale per la organizzazione e la gestione della produzione dei servizi e delle prestazioni assistenziali ed è costituito da strutture organizzative che per omogeneità, affinità e complementarietà hanno comuni finalità”.
“Il Policlinico di Modena – commenta il Direttore Generale Stefano Cencetti – è stato tra i primi ospedali italiani a dotarsi di un’’organizzazione dipartimentale, capace di integrare personale e professionalità provenienti da diversa estrazione e formazione, sia universitaria che ospedaliera. Era, infatti, il 2000 quando l’Azienda e l’Ateneo approvarono questa riorganizzazione interna al Policlinico e nel 2001 venne-ro nominati i primi direttori di dipartimento. Nel 2003, al termine del triennio di sperimentazione, un nuovo accordo tra Policlinico ed Università portò all’individuazione di otto dipartimenti misti e alla nomina dei nuovi direttori. Il nuovo Atto aziendale (approvato nel 2007) ha poi rivisto questa materia, istituendo un nono dipartimento, quello delle Patologie dell’Apparato Locomotore che raggruppa le attività dell’ortopedia e della chirurgia della mano in un’ottica di maggior integrazione funzionale.
Debbo esprimere senz’altro un ringraziamento ai Comitati Direttivi dei singoli dipartimenti, che avanzando proposte di grande spessore e qualità, nonchè larga-mente condivise, hanno facilitato a me e al Rettore il compito affidatoci, cioè di operare in favore di scelte capaci di rispondere a precisi obiettivi assistenziali che guardino esclusivamente alla esigenza di dare ai cittadini prestazioni di alto livello e in condizioni di armonia e collaborazione massima tra tutto il personale medico, infermieristico e tecnico. Agli eletti va il mio sincero augurio di buon lavoro”.
Altrettanto lusinghiero il giudizio del Rettore prof. Gian Carlo Pellacani che sottolinea come “il passaggio nella gestione del Policlinico alla creazione dei Dipartimenti misti prima e integrati poi ha rappresentato un decisivo fattore di crescita non solo per l’assistenza, ma anche per la ricerca e la formazione. L’integrazione di competenze in capo a validi professionisti, tanto di formazione universitaria che ospedaliera, ha fatto da trampolino per un salto di qualità generale della struttura, determinando condizioni di complementarietà da cui hanno tratto e possono trarre vantaggio i cittadini, i malati.
L’Ateneo e la facoltà di Medicina e Chirurgia da questo punto di vista hanno saputo accompagnare questo sforzo di qualificazione con generosità mettendo a disposizione i migliori cervelli ed i migliori docenti, come confermano anche queste recenti scelte”.