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A Mantova e Reggio Emilia si racconta Matilde di Canossa

Matilde di Canossa è stata probabilmente una delle donne più influenti del Medioevo, svolse infatti un ruolo fondamentale nella storica disputa tra l’Impero e la Chiesa. Per celebrare la sua carismatica figura, trasfiguarata nel mito,
anche grazie a Dante, Giulio Romano e Gian Lorenzo Bernini, due progetti espositivi in programma dal 31 agosto a Mantova e Reggio
Emilia.


La prima, dal titolo ‘Matilde di Canossa, il Papato e l’Impero‘, che si terrà nella casa del Mantegna a Mantova, ricostruisce il ruolo storico-politico e territoriale che la famiglia dei Canossa
ebbe tra l’XI e il XII secolo.

L’allestimento si presenta come una ‘narratio per res’, un racconto attraverso gli oggetti, così
come ha spiegato stamattina per la presentazione romana ai Musei Vaticani Renata Salvarani che con, Liana Castelfranchi ne è la curatrice.

“A ciascun fatto storico è collegato un oggetto – ha
detto – e attraverso le 230 opere del percorso espositivo abbiamo voluto sottolineare la figura di Matilde come una vera donna politica dell’epoca”. A comporre la mostra, un viaggio attraverso
sigilli, arazzi, gioielli, sculture, altari, strumenti di lavoro e reperti archeologici mai esposti prima, due sezioni distaccate: una nell’Abbazia di Polirone a San Benedetto del Po dal titolo ‘L’Abbazia di Matilde’ che ripercorre la storia del monastero fondato nel 1007 da Tedaldo, suo nonno. L’altra nel Museo Diocesano di Mantova, dedicata alla figura di Anselmo di Lucca,
patrono della città nonchè consigliere di Matilde.

Si chiama invece ‘Matilde e il tesoro di Canossa, tra castelli e città‘, la mostra in programma, invece, a Reggio Emilia nelle sedi di
Palazzo Magnani, del Museo Diocesano e dei Musei Civici della città e al Museo Campanini di Canossa.

A cura di Arturo Calzona che ha sottolineato “l’assenza fino ad oggi di un progetto di sintesi di tutti gli oggetti appartenenti alla nobile casata”, l’allestimento, attraverso 215 opere – molte provenienti da musei nazionali e internazionali, i Musei Vaticani, la Kunsthaus di
Zurigo e l’Art museum di Princeton in America – ripercorre il ruolo politico-culturale che i Canossa ebbero nel territorio dell’Appenino reggiano. Il percorso espositivo è composto da testi letterari, miniature, immagini dipinte e scolpite, mosaici e “pezzo forte” il progetto di monumentalizzazione della famiglia di Canossa attraverso le opere tombali commissionate dalla stessa Matilde. All’interno dell’iniziative legate alla mostra, il 26 settembre prossimo, verrà consegnato il ‘Premio Matilde di Canossa’ ad una donna europea che si sia distinta nell’ambito della cultura o dell’azione politica-sociale. La giuria del premio è presieduta da Rita Levi Montalcini.

















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