«Abbiamo dimostrato un grande senso di responsabilità in primo luogo verso i lavoratori del settore, spesso anche soci delle nostre cooperative, in secondo luogo verso le migliaia di utenti che ogni giorno ricevono assistenza, servizi e gesti concreti di solidarietà dalle nostre imprese». Sono le parole con cui Gino Pili, funzionario sindacale di di Confcooperative Modena, commenta il rinnovo del contratto nazionale di lavoro delle cooperative sociali.
Si tratta di un settore che a Modena e provincia conta un’ottantina di imprese, quattromila occupati e un fatturato complessivo annuo vicino ai cento milioni di euro. Le cooperative sociali erogano i cosiddetti servizi alla persona, cioè prestazioni socio-sanitarie, assistenziali, educative e di inserimento lavorativo.
«Oltre a prevedere un nuovo sistema di classificazione e il riconoscimento del lavoro festivo, peraltro già applicato a Modena, – continua Pili – il nuovo accordo dà risposte reali all’esigenza prioritaria di adeguare le retribuzioni di chi opera nel settore, aspetto a cui le cooperative sociali assegnano la massima attenzione. Adesso chiederemo ai Ministeri del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali di emanare subito le nuove tabelle sul costo del lavoro, che per le nostre cooperative aumenta del 12 per cento. Le amministrazioni pubbliche, infatti, – conclude il funzionario sindacale di Confcooperative Modena – devono adeguare immediatamente le tariffe da loro riconosciute per i servizi erogati dalle cooperative sociali».
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