«A Modena non c’è alcun “effetto Brunetta” sui dipendenti pubblici. Non esistono problemi di assenteismo tali da incidere negativamente sulla qualità dei servizi; le sacche di inefficienza che anche noi riscontriamo dipendono soprattutto dall’organizzazione del lavoro». Lo affermano i sindacati Cisl-Fp, Fp-Cgil, Uil-Fpl e Uil-Pubblica amministrazione di Modena commentando il presunto calo delle assenze per malattia registrato nella pubblica amministrazione dopo il giro di vite annunciato dal ministro Brunetta.
«Il dato sulla diminuzione dell’assenteismo è un gioco mediatico, i numeri sono stati raccolti con criteri poco chiari e comunque il campione (solo 27 amministrazioni su 10mila interrogate) non è rappresentativo – dicono i sindacati – Questa operazione rientra nell’ottica della campagna denigratoria scatenata contro dipendenti pubblici. L’obiettivo reale di ministro e governo è tagliare le risorse per il pubblico impiego e, di conseguenza, ridurre e indebolire i servizi pubblici». Cisl-Fp, Fp-Cgil, Uil-Fpl e Uil-Pubblica amministrazione di Modena sostengono che è sbagliato fare riforme a suon di bastonate; ciò che serve è ragionare su proposte concrete condivise dai lavoratori e anche dagli amministratori pubblici locali. «Noi siamo favorevolissimi a una riforma della pubblica amministrazione che affronti anche il problema dell’assenteismo. Ricordiamo, però, che tra pubblico e privato la differenza oggi è di appena 1,3 punti percentuali, mentre cinque anni fa i punti erano sei. Quindi – concludono Cisl-Fp, Fp-Cgil, Uil-Fpl e Uil-Pubblica amministrazione di Modena – finiamola con gli insulti e le minacce e si metta mano a una riforma strutturale della pubblica amministrazione che agisca concretamente sull’organizzazione del lavoro».
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