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Filippi (PDL) interpella la Giunta Regionale circa le polemiche su cura Di Bella

“A tutti i cittadini deve essere riconosciuto il diritto alla cura, non possono essere discriminati in base alla scelta del metodo”. A dichiararlo è Fabio Filippi, Presidente del Gruppo regionale Popolo della Libertà-GDL, che con la sua interpellanza cerca di scuotere la Giunta Regionale. Il ricorso al metodo Di Bella, per i pazienti affetti da gravi patologie oncologiche, continua a fare discutere, il consigliere Filippi, che riporta il caso sui banchi di Aldo Moro, analizza il problema da una prospettiva più ampia.


“Molti cittadini, infatti, per scelta o per impossibilità a sopportare le cure “convenzionali” – aggiunge Filippi – ricorrono a metodi di cura che dal nostro sistema sanitario non vengono riconosciuti. Se le agevolazioni non sono molte per chi si avvale dei metodi usuali, figuriamoci per coloro che ne scelgono altri. Indipendentemente dalle ragioni personali per cui ciascuno si avvale di un tipo di cura piuttosto che di un altro, tutti i cittadini devono trovare nelle istituzioni analogo trattamento. Le cure mediche devono essere garantite indipendentemente dalla scelta del singolo. Molte persone affette dalle suddette, gravi, patologie si sono avvalse del metodo Di Bella trovando benefici e spesso guarigione. La nostra Regione però, per chi decide di curarsi con metodi alternativi, prevede soltanto la possibilità di fare ricorso ad un assegno di cura, che tutti sappiamo perfettamente essere ben poca cosa, in quanto per averne diritto bisogna rientrare in fasce di reddito facilmente superabili: nel senso che i parametri sono talmente bassi che, troppo spesso, anche da chi fatica ad arrivare alla fine del mese, vengono superati. Il risultato finale è la mancata possibilità di far affidamento persino su quel piccolo, quasi irrisorio, aiuto!
Abbiamo già avuto casi in cui le AUSL bolognesi sono state condannate ad elargire gratuitamente i farmaci prescritti dal protocollo Di Bella, medicine che si erano rivelate particolarmente efficaci nella cura di alcuni pazienti. La salute non è uno scherzo e non può essere trascurata. Chi è affetto da queste gravi patologie non può essere privato della speranza della cura.
La Regione deve intervenire concretamente per garantire ad ogni emiliano-romagnolo affetto da neoplasia la cura adeguata nel rispetto delle sue volontà al fine di attribuire indistintamente a tutti i cittadini la concreta possibilità di fruire delle stesse agevolazioni nella predisposizione dei metodi di cura e nella acquisizione dei farmaci”.
















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