Si apre con due “toccate” di Girolamo Frescobaldi il concerto che l’organista Giulia Biagetti terrà stasera nella chiesa parrocchiale di Renno di Pavullo nell’ambito della rassegna “Armonie tra musica e architettura”. Il concerto inizia alle 21, l’ingresso è libero.
“Armonie”, la rassegna di concerti nelle chiese del territorio modenese, è promossa dalla Provincia di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con la direzione artistica dell’associazione “Amici dell’organo Johann Sebastian Bach”.
Ricco il programma del concerto che, dopo Frescobaldi, prevede la “Galliarda” di Scheidemann, un a “toccata super” di Scheidt e il “Così come il fuoco” di Schildt. L’esibizione prosegue con la “Suite in do maggiore” di Domenico Zipoli, la “Sonata X” di Santucci, la “Messa piana” di un anonimo settecentesco, una “toccata” di Merulo e infine tre pagine dell’organista tedesco Johann Pachelbel.
Giulia Biagetti è nata nel 1964 a Istanbul da una famiglia di forti tradizioni musicali. Dopo essersi stabilita a Lucca, si è diplomata in Pianoforte all’Istituto musicale della città toscana e in Organo e Composizione organistica al conservatorio di Ferrara. È organista della Cattedrale di Lucca e del Coro della Cattedrale, un complesso di prestigiosa tradizione. Come solista svolge un’attività di rilievo con numerosi concerti tenuti nelle principali città italiane ed europee, in festival e in rassegne di grande prestigio.
La pieve di Renno, citata fin dall’890, era in epoca medievale la più autorevole dell’Appennino modenese con giurisdizione su oltre trenta chiese. Le suggestioni dell’epoca si avvertono nella rustica struttura romanica, databile al XII secolo, caratterizzata dall’ampia facciata a capanna che si erge sul sagrato erboso. Nel maestoso interno a tre navate trovano posto una cappella intitolata all’Annunciazione di Maria, costruita a cavallo del 1500 dal conte Cesare I dei Montecuccoli, signori del Frignano, casata a cui la storia della pieve è stata legata per secoli.
L’organo è un’opera del 1871 di Luigi Boselli, realizzata con materiale di Antonio Morelli risalente al secolo precedente. Ha una tastiera di 52 tasti e una pedaliera di 17 pedali e presenta caratteristiche foniche inusuali come una Fluta in eco di 16 piedi nei soprani. L’organo è stato restaurato nel 2006 da Paolo Tollari.