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Sicurezza stradale: i bolognesi non amano le cinture di sicurezza

Gli italiani sono ancora troppo poco attenti all’uso dei dispositivi di sicurezza in auto. Uno studio condotto da Nextplora per conto del Centro Studi e Documentazione di Direct Line, la più grande Compagnia di assicurazioni auto diretta, rivela che quasi il 90% degli intervistati si allaccia le cinture di sicurezza anteriori ogni volta che sale in macchina per guidare, ma la percentuale scende drammaticamente quando si tratta di quelle posteriori.

Le statistiche della Polizia di Stato confermano questo dato, risulta infatti che dall’inizio dell’anno ad oggi siano state comminate in Italia quasi 44 mila multe per mancato uso di cinture di sicurezza. Questa sanzione attualmente risulta la più ricorrente insieme all’eccesso di velocità.

A Bologna, l’85% degli automobilisti dichiara di allacciare le cinture di sicurezza tutte le volte che sale in macchina per guidare. Poco conosciuto invece il decreto legge (Decreto Legislativo n. 150 del 13 marzo 2006) che stabilisce che le cinture di sicurezza sono obbligatorie anche per chi viaggia nei sedili posteriori. Il 10% degli automobilisti bolognesi infatti non è a conoscenza di questa legge e addirittura il 18% ha ammesso di allacciare le cinture raramente quando viaggia nei sedili posteriori.
Le moderne tecnologie non aiutano a sufficienza i passeggeri nei sedili posteriori, infatti nelle auto moderne il mancato uso dei dispositivi di sicurezza anteriori è sufficientemente segnalato. I passeggeri dei sedili posteriori che non indossano correttamente la cintura di sicurezza, oltre che per sé stessi, rappresentano un grave pericolo per gli occupanti dei posti anteriori in caso di incidente. I risultati dei crash-test hanno evidenziato che in caso di incidente i passeggeri seduti sui sedili posteriori che non indossano le cinture di sicurezza rischiano di uccidere i passeggeri seduti sui sedili anteriori, a causa della decelerazione che li proietta in avanti: in caso di urto a 40 km/h i 16 kg di un bambino diventano 1.000 se non trattenuti adeguatamente e un urto a soli 50 km/h equivale a una caduta dal terzo piano di un edificio. L’assenza dell’uso della cintura determina, a parità di altre condizioni, un incremento del tasso di morti per incidente pari a 3,5 volte in ambito urbano e 5 volte in ambito extraurbano”.
“Non ci stancheremo mai di continuare con la nostra opera di sensibilizzazione a favore della sicurezza sulle strade” commenta Andrea Pezzi, direttore generale Direct Line. “Le ricerche commissionate dal nostro Centro Studi e Documentazione che da alcuni anni vengono realizzate sul territorio italiano, sono effettuate principalmente per sensibilizzare gli automobilisti ad un uso più responsabile dell’automobile e a diminuire il numero di incidenti sulle strade.”

Direct Line Insurance, la compagnia auto diretta numero uno in Italia, è parte del Gruppo Royal Bank of Scotland, uno dei primi gruppi bancari nel mondo. La divisione assicurativa del Gruppo, conta 25 milioni di polizze e oltre 19 mila dipendenti nel mondo. Nota per il suo famoso marchio, Direct Line ha lanciato per prima la vendita diretta, al telefono e su internet, nel Regno Unito.

















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