Una rete regionale per l’alta tecnologia collegata alle più avanzate esperienze europee, 270 milioni di euro di investimenti e 10 tecnopoli dedicati in modo permanente alla ricerca di interesse industriale. Alla vigilia dell’apertura della quarta edizione di “Research to business”, la manifestazione dedicata alla ricerca industriale dal 5 al 6 giugno nel quartiere fieristico bolognese, la Regione Emilia-Romagna presenta il nuovo programma per l’innovazione, che dà seguito a quanto già realizzato con il primo attivato nel biennio 2004-2007.
L’Emilia-Romagna dedicherà allo sviluppo delle attività di ricerca e innovazione una parte significativa (120 milioni di euro) delle risorse derivanti dall’accordo raggiunto con la commissione europea per l’attuazione del programma di sviluppo regionale 2008-2013.
Ai fondi europei si affiancheranno, nei prossimi 5 anni, altri 150 milioni (30 l’anno) di risorse regionali.
Complessivamente il nuovo programma regionale impegnerà per ricerca e innovazione di impresa circa 270 milioni che potranno mobilitare altri 600 milioni di euro di investimenti da parte delle imprese, con un aumento del 10% annuo negli investimenti di ricerca e sviluppo in regione.
Il nuovo programma regionale ha tre obiettivi: il sostegno della “domanda di ricerca” e dei progetti di innovazione delle imprese; la promozione della “offerta di ricerca” da parte di università e di enti di ricerca; il sostegno della creazione di nuove imprese derivanti dall’impiego dei risultati della ricerca.
Le aree dei tecnopoli saranno realizzate con il sostegno della Regione, insieme agli enti locali, le università, gli enti di ricerca nazionali operanti in regione (Cnr, Enea e Infm).
Il progetto regionale
Per far crescere i laboratori saranno realizzate da Piacenza a Rimini vere e proprie aree per la ricerca industriale specializzate, che si chiameranno tecnopoli come nell’esperienza francese e saranno connesse fra loro nella rete delle piattaforme tecnologiche.
Il programma della Regione contribuirà a sostenere: la realizzazione delle infrastrutture fisiche dei tecnopoli; gli investimenti in nuove apparecchiature scientifiche utilizzabili anche per le imprese e un programma di attivazione di almeno 300 contratti pluriennali per il lavoro di nuovi giovani ricercatori; la generazione o l’insediamento nei tecnopoli di nuove imprese create con i risultati della ricerca.
Per realizzare la rete, la Regione ha stretto accordi di collaborazione con il Fraunhofer Institut tedesco, cui fa capo la rete della ricerca industriale creata in Germania, e con l’agenzia francese per l’innovazione Adit. Il programma regionale, ispirandosi a queste esperienze europee, si propone di organizzare e far crescere la rete dei laboratori, dotandoli di un vero e proprio accreditamento delle capacità di ricerca in rapporto con le imprese; aggregandoli e connettendoli in “network” tematici che costituiranno, come nell’esperienza tedesca, altrettante “piattaforme tecnologiche” rivolte a operare con le imprese delle filiere più significative del sistema produttivo regionale.
Questi i poli che si svilupperanno nell’ambito delle piattaforme regionali, secondo le prime linee progettuali.
Il polo di Bologna ospiterà tecnologie per l’automazione industriale, per nuovi materiali (in connessione con il Parco Torricelli di Faenza), nanotecnologie (con Cnr), telecomunicazioni multimedia e scienze della vita. A Modena e Reggio Emilia, meccatronica e tecnologia della ceramica. A Parma, tecnologia dell’industria alimentare.
A Piacenza, in collaborazione con il Politecnico e l’Università Cattolica di Milano, tecnologie per le macchine utensili e per l’energia. Sempre in tema di tecnologie energetiche e ambientali (in collaborazione con Enea) e di tecnologie delle costruzioni si organizzerà una piattaforma regionale con iniziative a Bologna, Ravenna e Reggio Emilia.
A Ferrara ci si occuperà di farmaceutica, di tecnologie ambientali in particolare per il ciclo dell’acqua e di biotecnologie.
Tra Ravenna, Forlì e Rimini crescerà il distretto nautico. A Rimini si svilupperanno tematiche su multimedialità e design per il sistema moda, a Cesena ict e tecnologie per l’industria ortofrutticola.
Il programma regionale promuoverà la partecipazione alla rete dei tecnopoli anche dei laboratori di ricerca e sviluppo delle imprese che vorranno dedicarsi, oltre al lavoro per l’impresa, ad attività di formazione specialistica, ricerca e trasferimento tecnologico.
La Giunta regionale ha approvato le linee guida per la presentazione delle manifestazioni di interesse con progetti di tecnopoli da parte di enti locali, università ed enti di ricerca. Saranno pubblicate in un numero dedicato del Bur e sono consultabili sul portale Ermes Imprese.