Modena si candida a guidare un gruppo sei città europee intenzionate da dare vita ad una rete stabile di Festival dedicati alla filosofia. L’obiettivo è di accedere a finanziamenti triennali o quinquennali di Bruxelles, ma anche favorire scambi di esperienze e di iniziative tra città che si propongono di portare la riflessione filosofica in piazze, giardini, chiese, caffè e teatri con iniziative rivolte ad adulti e bambini.
Sull’esempio del Festival di Modena, Carpi e Sassuolo – che dal 19 al 21 settembre prossimi dedicherà la sua ottava edizione al tema della fantasia – si sono da poco conclusi la prima edizione del Festival della filosofia di Hannover, in Germania, dedicato al tema dell’anima, e la seconda edizione di “Philosophia” nella cittadina medievale francese di Saint-Emilion, rivolto quest’anno al tema della felicità.
Dalla capitale della Bassa Sassonia, 517 mila abitanti, dove lo scorso fine settimana si è recata la direttrice del Festival di Modena Michelina Borsari, il sindaco Ingrid Lange, nel corso di un incontro nella sala del Consiglio municipale, ha espresso il desiderio di aderire al progetto europeo dando il via libera allo scambio di dossier e documenti. Tutto è avvenuto nel corso della prima edizione di un Festival che ha registrato una considerevole presenza di pubblico ai circa trenta appuntamenti in calendario, realizzati dall’Università Leibniz di Hannover con il sostegno del Comune e la cura del professor Peter Nickl, docente di Filosofia nell’ateneo tedesco.
Via libera al progetto anche dalla Francia, dove Roberto Franchini, presidente del Comitato promotore del Festival di Modena (composto da Fondazione Collegio San Carlo, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, Provincia e Regione Emilia-Romagna) ha raccolto l’adesione di Eric Le Collen, direttore del Festival filosofico di Saint-Emilion, e il sostegno di Jean-Michel Arrivé, responsabile degli Affari europei e internazionali della regione Aquitania.
“Sono in corso contatti anche con Gran Bretagna, Spagna, Polonia, Belgio, Repubblica ceca e altri Paesi dell’Europa dell’Est da poco entrati a far parte dell’Unione”, ha confermato Franchini nel corso di una lunga intervista a Brent Gregston di Radio France Internationale.
Dopo il primo esperimento di rete europea – che lo scorso anno ha coinvolto Modena, Saint-Emilion e la città ceca di Velke Mezirici ottenendo un finanziamento europeo – Modena intende quindi rilanciare. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato Franchini a Burkhard Birke della Radio Tedesca – è di presentare un progetto a Bruxelles entro il 2008 per ottenere i primi risultati già dal prossimo anno”.
Bernard Lauret, sindaco di Saint-Emilion, propone gemellaggio tra filosofia e buona tavola
Tra Modena e la città francese di Saint-Emilion potrebbe nascere un gemellaggio all’insegna della filosofia, dell’arte,del vino e della buona tavola. Ne è convinto Bernard Lauret, sindaco della città aquitana che da due anni organizza un Festival filosofico espressamente ispirato a quello di Modena.
La città francese, 3 mila 500 abitanti, 35 chilometri a nord est di Bordeaux, tutelata dall’Unesco per i suoi monumenti medievali, produce ottimi vini, invecchiati in chilometri di cantine sotterranee scavata nel tufo, ed è una meta del turismo enogastronomico francese.
“Con Modena abbiamo molte cose in Comune: il Festival filosofia, il riconoscimento dell’Unesco e una solida tradizione enogastronomica”, ha dichiarato Lauret nel corso di un ricevimento si è svolto domenica mattina nel Municipio di Saint-Emilion. “Per il prossimo Festival di Saint-Emilon, che si svolgerà nel maggio del prossimo anno, mi auguro che si possa creare uno spazio per lo scambio di esperienze e sensazioni tra i nostri vini e il vostro Lambrusco, tra i nostri formaggi e il vostro Parmigiano, tra i nostri salumi e il vostro prosciutto senza dimenticare l’aceto balsamico tradizione che in Francia riscuote grande apprezzamento”.
Tutto è nato tre anni fa, quando Eric Le Collen, musicista, compositore, scrittore e regista, ha scoperto da turista il Festival di Modena. “Nelle piazze e nelle chiese – ricorda – tanta gente ascoltava le lezioni dei filosofi. C’erano persone sedute, ma anche giovani appoggiati ai loro scooter e anziani in bicicletta. In questi luoghi pieni di vita, all’ombra di antiche architetture, l’attenzione era totale. Non pensava – prosegue Le Collen – che si potesse creare silenzio nel centro storico di una città. Ho colto, in quell’agorà, un desiderio di unione e di comunità. A Modena regnava un’atmosfera di festa, una festa delle idee nella quale ognuno si ritagliava il compito di riflettere, ascoltare esprimersi”. Così è nato il Festival di Saint-Emilion.