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Sulpm Bologna risponde a Carmelo Adagio, presidente del Q.re San Vitale

Ricordiamo al presidente del Q.re San Vitale che la Polizia Municipale, così come le tutte le altre forze di polizia, opera in base a delle norme
che i rappresentanti politici nazionale e/o locali approvano tramite votazioni libere e democratiche nelle sedi opportune.


Non esiste la discrezionalità nell’applicare tali norme, perchè ogni omissione, se non effettuata per cause di forza maggiore, può comportare
pesanti conseguenze per gli operatori di polizia.
Tocca quindi ai rappresentanti del popolo liberamente eletti cambiare quelle norme che non si ritengono giuste, in questo caso il regolamento di polizia urbana che, all’ art. 12, sanziona il comportamento considerato illecito; se questo non piace, si cambi l’ articolo!
Se chi occupa cariche istituzionali non approva alcune delle leggi e dei regolamenti in vigore, o le cambia o deve avere il coraggio di dimettersi,
anzichè scagliarsi su chi deve, per dovere di ufficio, effettuare i controlli e applicare tali regolamenti e leggi; si maschera, in questo
modo, una incapacità di esercitare il proprio dovere istituzionale, cercando di scaricare su altri il proprio fallimento.

Troppo spesso capita che, ad esempio, coloro che autorizzano intrattenimenti rumorosi e caotici, poi si lamentano con chi dovrebbe (con esigue forze e con rischio altissimo personale e per i frequentatori degli stessi) farle cessare, magari innescando rivolte e scene da guerriglia urbana.
Possiamo assicurare che sono numerosi i controlli effettuati sulle rivendite di alcol, così come testimoniano i verbali elevati, ma se si chiede di effettuare controlli ancora più incisivi dopo le 22.00, occorre anche ricordare che tali controlli (come già avvenuto in passato!!!) possono portare a scontri violenti con i numerosi clienti che popolano la piazza.
Oltre al fatto che tali controlli vengono ancora effettuati dai poliziotti municipali senza un minimo di strumenti di difesa (grazie anche al signor Adagio, che si è detto contrario all’ adozione di tali strumenti), non vorremmo che, un domani, venissimo poi accusati di fomentare i disordini e lo scontro sociale!

Rimaniamo poi senza parole davanti alla dietrologia del ”mandare dei segnali”, ipotizzato dal sig. Adagio: per assurdo, vuol dire che da
domani, se ci troveremo davanti ad una macchina in divieto di sosta, dovremo chiederci se farle la multa è ”politicamente corretto”????

(La Segreteria Aziendale SULPM di Bologna
Stefano Mingoia)

















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