Per combattere il lavoro nero, ridurre la
burocrazia per le imprese agricole e dare una possibilità di reddito a studenti e pensionati arrivano i voucher per la vendemmia, i buoni per i
lavori occasionali in agricoltura che comprendono oltre alla retribuzione anche i versamenti contributivi e l’assicurazione contro gli infortuni.
Questa nuova tipologia di rapporto di lavoro per le prestazioni di breve durata, disciplinato dal decreto legislativo n. 276 del 2003, verrà
sperimentato per la prima volta in Emilia-Romagna in occasione della stagione di vendemmia 2008.
La convenzione tra la Regione e le Direzioni regionali di Inps e Inail, per l’attuazione della sperimentazione, è stata siglata dall’assessore
regionale al Lavoro Paola Manzini, dal direttore regionale Inps Sergio De Simone e dal direttore regionale Inail Francesco Barela, ed è stata
presentata in conferenza stampa questa mattina, alla presenza anche di Francesco Di Maggio della direzione generale dell’Inps.
“Il progetto, per il momento, è sperimentale – ha detto Paola Cicogani, responsabile del Servizio Lavoro della Regione Emilia-Romagna – i
voucher saranno introdotti per la vendemmia e se funzioneranno, dopo il monitoraggio da parte dell’Inps e la valutazione da parte del Ministero
del Lavoro, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, potranno essere prorogati o potrà essere estesa la sperimentazione ad altri settori”.
“I voucher garantiscono ai lavoratori una tutela lavorativa completa – ha spiegato Francesco Barela, direttore regionale Inail – vengono
equiparati alle altre categorie di lavoratori e hanno quindi diritto alle normali prestazioni che l’istituto eroga in caso di infortunio e di
malattie professionali”.
Pensionati e studenti dai 16 ai 26 iscritti alla scuola superiore, alla formazione professionale o all’università, potranno iscriversi nelle liste
di disponibnilità presso i centri per l’impiego. I viticoltori potranno scegliere i lavoratori dalle liste e acquistare uno o più carnet di buoni
per regolarizzare preventivamente la giornata degli “occasionali”, del valore nominale di dieci euro all’ora, comprensivi degli oneri
previdenziali e di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
I buoni vengono utilizzati per pagare la prestazione, e gli studenti e i pensionati riscuoteranno il valore dei buoni in denaro del valore di 7,5 euro all’ora presso il concessionario del servizio. Il compenso è esente da imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupazione.
“I voucher non pongono in essere un contratto di lavoro – ha aggiunto Sergio De Simone, direttore regionale Inps – ma danno ugualmente al datore
di lavoro la tranquillità di agire nella regolarità e nella copertura degli eventuali infortuni, e al lavoratore danno una importante copertura previdenziale”.
I datori di lavoro potranno fruire delle prestazioni fino a un tetto di spesa massimo di 10 mila euro, mentre per gli studenti e i pensionati
questa attività lavorativa, anche se svolta a favore di più imprese agricole, non deve dare complessivamente luogo a compensi superiori di
5.000 euro nel corso di un anno solare.
La sperimentazione ha l’obiettivo di testare l’applicazione del modello di servizio e di far conoscere la nuova tipologia di lavoro e le sue
opportunità ai potenziali datori di lavoro e alle specifiche categorie di persone che possono prestare il lavoro accessorio. Le procedure adottate saranno verificate attraverso un sistema di monitoraggio integrato, per valutare l’efficacia del modello sperimentato, in particolare riguardo ai risultati occupazionali conseguiti attraverso la
nuova tipologia di rapporto di lavoro.
Entro venti giorni Inps, Inail e la Regione Emilia-Romagna elaboreranno un progetto esecutivo territoriale, per definire le risorse umane e
strumentali necessarie a supportare la promozione e la realizzazione delle iniziative con particolare riferimento ai servizi per l’impiego.
Per la supervisione della sperimentazione e’ costituito un «Comitato di coordinamento regionale del progetto di sperimentazione nel territorio della Regione Emilia-Romagna, titolato ad adottare tutte le decisioni, anche sanzionatorie, che lo sviluppo della sperimentazione imporrà. Fanno parte del comitato di coordinamento un rappresentante del
Ministero del lavoro, uno dell’Inps, uno dell’Inail, un rappresentante della Regione e uno per ogni Provincia. Il comitato di coordinamento avrà
accesso, in tempo reale, a tutti i dati elaborati dal database centrale tenuto dall’I.N.P.S. ai fini della sperimentazione per verificarne costantemente i risultati e intervenire sulle eventuali criticità.