La rapina alla filiale Unicredit di via Emilia, in pieno centro a Modena – dove quattro banditi con parrucche e pistole hanno svuotato anche le cassette di sicurezza per un bottino di 200mila euro (ndr) – ripropone con urgenza il tema della sicurezza negli istituti di credito, sia per i dipendenti che per i clienti delle banche.
“E’ necessario – spiega il senatore Giuliano Barbolini che sul tema ha appena presentato un disegno di legge – approvare al più presto una
normativa specifica che fornisca strumenti più incisivi contro il rischiorapine. C’è però una carenza di progettualità nell’assumere compiutamente il tema e investire organicamente in sicurezza. La tutela della clientela e dei lavoratori degli istituti di credito e delle poste devono essere gli obiettivi principali, senza che l’alta incidenza delle rapine sia recuperata addebitandone gli oneri sui conti correnti dei clienti”.
Il disegno di legge prevede che le banche e gli uffici postali installino in ciascuna sede idonei dispositivi di sicurezza (porte a consenso, metal
detector, dispositivi di cassa particolari, blindatura dei banconi con vetri antiproiettile e antisfondamento). Previste anche agevolazioni
fiscali sulle spese per sistemi di sicurezza e servizi fissi di sorveglianza.
Il testo normativo inasprisce le sanzioni per i reati di rapina commessi con il sequestro di persona o con l’uso di “armi improprie” (taglierini e
coltellini multiuso), e obbliga gli istituti di credito a predisporre per i propri dipendenti appositi corsi di formazione sulle modalità di comportamento in caso di rapina. Prevista anche creazione di un Comitato per la sicurezza bancaria e postale presso il ministero dell’Interno e
tavoli di monitoraggio a livello provinciale per migliorare l’efficacia delle misure adottate.
Il ddl prevede anche la nomina, tra il personale interno degli Istituti di credito e delle Poste, di un “responsabile della sicurezza” del personale
e della clientela per controllare che i sistemi presenti e le disposizioni impartite siano costantemente efficienti. Inoltre attribuisce al Ministro dell’Interno (con aggiornamento biennale) il compito di individuare – sentite l’ABI, le Poste e le organizzazioni sindacali – i nuovi e più
aggiornati sistemi di controllo da adottare, definendo le misure per accertare che i singoli istituti di credito e postali siano adempienti.