Nel presentare la stagione teatrale 2008/2009 del Teatro Storchi di Modena non possiamo non citare la particolare attenzione che Emilia Romagna Teatro Fondazione focalizzerà sulla figura di William Shakespeare. Questo progetto triennale si svilupperà in diverse direzioni, in modo da approfondire le numerose sfumature che offre il lavoro intorno all’opera di un artista così imponente. Il percorso prevede di creare differenti opportunità per il pubblico modenese di scandagliare, nonché di avvicinarsi per la prima volta, all’universo shakespeariano, proponendo spettacoli, proiezioni, letture, interventi nelle scuole e altre iniziative collaterali.
La prossima Stagione del Teatro Storchi si inserisce in questo disegno, ospitando due delle tragedie più significative dell’autore inglese.
Luca Lazzareschi, attore amato dal pubblico modenese in Erano tutti miei figli per la regia di Cesare Lievi, nell’Amleto diretto da Pietro Carriglio, vestirà i panni del Principe di Danimarca, figura complessa e sfuggente, perfetta per coronare la maturità di un artista.
Grazie a una nuova produzione diretta da Marco Sciaccaluga, ritorna invece Eros Pagni, che il pubblico modenese da anni segue e ammira, a interpretare Re Lear, grande e affascinante personaggio capace di onorare la sua intensa carriera teatrale. La prossima Stagione ospiterà ancora un testo di un altro autore-pilastro del teatro, a conclusione invece di un percorso che ERT ha portato avanti negli scorsi anni. Stiamo infatti parlando di Bertolt Brecht, di cui quest’anno verrà allestita Vita di Galileo, una delle sue opere più importanti, profonda e al tempo stesso ambigua e avvincente. Protagonista di questa messa in sena diretta da Antonio Calenda, sarà Franco Branciaroli che, grazie al suo vigoroso talento, saprà restituire l’intensità e lo spessore della figura di Galileo. Rivisitare un testo classico in chiave del tutto personale è la sfida di alcuni spettacoli presenti nella programmazione tra cui Il giardino dei ciliegi di Anton Čechov per la regia di Ferdinando Bruni. La scena è ambientata nella stanza dei giochi del primo atto, “congelando” così l’azione e i suoi personaggi nel limbo dell’infanzia emotiva ed esistenziale che li condanna a una perenne inadeguatezza. Un’affiatatissima squadra di attori storici capitanati in primo luogo da Ida Marinelli nel ruolo della protagonista e da Elio De Capitani in quello del fratello Gaev accompagnano Bruni in questa sua scelta di scarnificare e ridurre al minimo il testo. Anche Toni Servillo, dopo il successo riscosso mettendo in scena i testi di Eduardo, affronta La trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni che conquista per la sua assoluta originalità e la sua perfetta architettura teatrale.
Rivisitare il classico in chiave contemporanea attingendo alla propria personalissima cifra pare la direzione di César Brie e del suo boliviano Teatro de los Andes che, dopo aver lavorato con successo sull’Iliade nel 2000, si accosta con coraggio all’Odissea di Omero. Di classico in qualche modo si può parlare anche per HAIR il musical che a 40 anni dal suo debutto a Broadway viene riproposto in una nuova versione che si avvale del talento di quattro grandi firme dello spettacolo: Elisa alla direzione musicale, David Parsons per le coreografie, Giampiero Solari alla regia. Questo musical che ha segnato la storia dello spettacolo per la sua dirompente trasgressività e la sua carica innovativa lanciando il genere dell’opera-rock, viene riproposto sui palcoscenici italiani con venti giovanissimi talenti selezionati in Italia e negli Stati Uniti che cantano del rifiuto della guerra, dell’intolleranza, della disumanizzazione della società, proclamando amore, felicità e libertà come uniche possibili soluzioni.
Dopo questi autori classici, anticipiamo invece altri appuntamenti che dal punto di vista drammaturgico si collocano esattamente al polo opposto, essendo basati su testi scritti da autori contemporanei.
La parola ai giurati, è il graffiante testo di Reginald Rose, sceneggiatore statunitense scomparso nel 2002 che per questo testo ha vinto un Emmy per la versione televisiva e un Oscar per quella cinematografica firmata da Sidney Lumet. Lo spettacolo, che coinvolge e interroga la platea su una decisione di pena di morte per un giovane accusato di un efferato delitto, è diretto e interpretato da un audace Alessandro Gassman. Sul secondo autore è superfluo spendere parole, trattandosi di Giorgio Gaber che Neri Marcorè farà rivivere mettendo in scena l’amatissimo Un certo Signor G.
Un esempio di spettacolo che attinge a un testo non teatrale è La sirena interpretato da Luca Zingaretti e tratto da brani dal racconto Lighea di Tomasi di Lampedusa, musicato per l’occasione da Germano Mazzocchetti. Zingaretti veste i panni dei due protagonisti del racconto che si incontrano in un bar e tra dialoghi sagaci e battute cinicamente ironiche, trascorrono il tempo conversando di vecchie e nuove abitudini di vita in un immaginario viaggio, geografico e temporale tra il Nord e il Sud. Il Passaggio in India prodotto dal Teatro Metastasio e messo in scena con la regia di Federico Tiezzi si basa sull’adattamento teatrale compiuto dalla scrittrice indiana Santha Rama Rau dell’omonimo romanzo di Forster. Il testo, molto conosciuto, sarà presentato nella sua versione teatrale in Italia per la prima volta, permettendo a Federico Tiezzi di coronare il sogno di metter in scena uno dei suoi autori prediletti che già aveva affrontato anni fa con una serie di letture radiofoniche. Un romanzo di formazione attira Luca De Fusco che con il Teatro Stabile del Veneto mette in scena Peccato che sia una sgualdrina di John Ford, un noir inquietante ed erotico che tratta dell’amore incestuoso tra due fratelli.
Infine con La Badante ci troviamo di fronte al raro caso di una drammaturgia contemporanea firmata da un regista come Cesare Lievi già conosciuto e familiare al pubblico modenese che si mette nuovamente alla prova con successo nella scrittura di un testo capace di mettere in primo piano un tema di grande attualità e importanza: la solitudine della vecchiaia. È il caso della vecchia signora un po’ svanita che Lievi mette al centro della sua commedia, una donna che Ludovica Modugno interpreta con ironia, rabbia, testardaggine e generosità, conferendole un carattere incline al comando, che con fatica sopporta al suo fianco una badante ucraina che ha lasciato a casa due figli per potergli permettere un avvenire migliore, salvo poi rendersi conto che è proprio lei, con il suo disinteresse, con il suo buonumore, la sua vitalità a tenerla legata alla vita.
Ricordiamo inoltre che la quarta edizione di VIE Scena Contemporanea Festival si svolgerà dal 10 al 18 ottobre 2008 a Modena, Carpi e Vignola. Per maggiori informazioni a partire da luglio su Vie Festival Modena.
Ancora una volta è la volontà di essere profondamente radicati a Modena e al suo territorio che ha guidato il lavoro di costruzione della nuova Stagione del Teatro Storchi, una stagione che si interseca con una progettualità molto più ampia del nostro Ente, basti pensare alle produzioni, al Festival VIE, al Teatro delle Passioni, alla formazione, al Teatro per le Scuole, alle attività culturali ed editoriali.
Di tutto questo daremo conto approfonditamente alla ripresa di settembre, anche se ci sembra opportuno annunciare fin da ora alcune linee di lavoro:
La prossima edizione di VIE dal 10 al 18 ottobre sarà dedicata a Thierry Salmon, geniale regista belga che aveva scelto l’Italia come suo paese d’adozione, particolarmente legato artisticamente e affettivamente a Modena, che è scomparso prematuramente 10 anni fa in un incidente d’auto. Confermeremo anche con questo la nostra costante apertura alla scena internazionale, percorsa con tenacia e curiosità sin dagli ottanta.
Sarà per la seconda volta Massimo Castri a dirigere il Corso di Alta Formazione per attori, che partirà nella prima decade di luglio per concludersi nel giugno del 2009 con l’allestimento di un testo ancora da definire e che il nostro pubblico potrà vedere nella stagione 2009/2010. Lo spettacolo Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello esito del corso precedente avrà nel frattempo effettuato 140 recite, gli è stato anche assegnato il Premio Vittorio Gassman per la migliore regia.
La città sarà sicuramente coinvolta nel grande impegno produttivo che Emilia Romagna Teatro Fondazione svilupperà nel prossimo biennio, l’obiettivo è mettere al centro le proposte più innovative senza dimenticare la tradizione. Oggi ci sembra importante segnalare quella che fa parte del cartellone del Teatro Storchi, anche se programmata al Teatro delle Passioni, cioè l’Odissea di Omero nell’elaborazione drammaturgica di César Brie con gli attori del Teatro de los Andes. Non possiamo non ricordare La Menzogna ideazione e regia di Pippo Delbono che affronterà un tema importante ma anche politico come le morti sul lavoro, partendo proprio dal rogo della ThyssenKrupp non per ricordare, ma per partire da lì e rimettere in movimento il pensiero, oltre che l’emozione.
Comincia con questa stagione anche un grande progetto legato alla tradizione, svilupperemo un percorso su William Shakespeare, il primo anno con l’ospitalità di alcuni spettacoli importanti prodotti da altri Teatri Stabili, nella stagione 2009/2010 produrremo invece noi un nuovo allestimento con la regia di Andrea De Rosa.
Torniamo alla stagione che presentiamo oggi: vogliamo sottolineare la volontà di perseguire la linea di un teatro dove la regia viene messa al centro del progetto di allestimento. Cesare Lievi, Federico Tiezzi, Ferdinando Bruni, Antonio Calenda, Toni Servillo, Pietro Carriglio, Alessandro Gassman, Luca De Fusco, Giorgio Gallione, Marco Sciaccaluga, César Brie rappresentano modi e poetiche diverse, formando nell’insieme un quadro che ci auguriamo stimolante per lo spettatore.
Pensiamo che Franco Branciaroli, Elio De Capitani, Eros Pagni, Gaia Aprea, Neri Marcorè, Luca Lazzareschi, Galatea Ranzi, Alessandro Gassman, Toni Servillo, Luca Zingaretti, Ludovica Modugno, Sandro Lombardi e tutti gli altri interpreti sapranno creare ancora la magia del teatro per la quale noi lavoriamo con tutte le nostre energie.
In questo saranno accompagnati da Bertolt Brecht, Reginald Rose, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Anton Čhecov, William Shakespeare, Edward Morgan Forster, Giorgio Gaber e Sandro Luporini, John Ford, Omero, Cesare Lievi, Carlo Goldoni.
Quello che ci spinge è un sogno da condividere con gli spettatori.
(PIETRO VALENTI – Direttore Emilia Romagna Teatro Fondazione)