Sabato 24 maggio 2008, alle ore 17, nel Museo della Ceramica al Castello di Spezzano verrà inugurato il riallestimento della Sezione Contemporanea, studiata per inserire e valorizzare i reperti di antichi macchinari industriali, come stampi per elementi modulari di Pressa Ceppelli.
All’inaugurazione intervengono il sindaco Claudio Pistoni, l’assessore alle politiche culturali Maria Paola Bonilauri, il curatore Tullio Sorrentino, Alfredo Gibertini donatore modelli della pressa Ceppelli. L’allestimento della sala è di Giovanni Levanti e il progetto multimediale e grafico è di Darc, Domus Academy di Milano.
E’ una ulteriore installazione nel cuore della sezione del museo che documenta le tecnologie e i processi produttivi delle imprese ceramiche nell’età contemporanea (dalla fine dell’Otto alla metà del Novecento), epoca di trapasso dalla produzione nel territorio della ceramica smaltata e della cosiddetta “terraglia all’uso d’Inghilterra”, al comprensorio ceramico, con l’introduzione delle fornaci a ciclo continuo (chiamate fornaci tipo Hoffmann), l’introduzione delle mattonelle con pressatura a secco e l’introduzione di macchinari semiautomatici, quali, appunto, la pressa “Ceppelli”.
E’ un macchinario di progettazione e realizzazione originale italiana, sviluppato dalle macchine “Dorst” ed è un importantissimo esempio di quelle “innovazioni incrementali”, tipiche dei settori dell’industria leggera italiana.
L’incarico della supervisone scientifica generale del progetto è stato affidato allo storico dell’industria ceramica prof. Tullio Sorrentino, che ha affiancato l’opera di Stefania Spaggiari, dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Fiorano Modenese e di Francesco Genitoni, giornalista incaricato del progetto Manodopera.
Questo prodotto didattico è sembrato adatto ad essere fruito in modo non semplicemente frontale dai visitatori; si è quindi pensato di utilizzare i media digitali, a fianco dei componenti del macchinario, per creare uno spazio interattivo che potenzi la comunicazione dei contenuti (tecnologia di una pressa e suo inserimento nel ciclo produttivo e nell’ambiente sociale dell’epoca) destando la curiosità e l’interesse dei visitatori della Sala.
Oltre alla pressa Ceppelli, sono le voci di chi ha lavorato nelle fabbriche a conquistare il centro dell’allestimento, narrazioni e storie che si ascoltano da una postazione multimediale innovativa che simula una macchina marcatempo e il visitatore deve timbrare il cartellino per accedere ai contenuti.
Lo sfondo sonoro della sala è la voce della pressa che arriva dal passato attraverso le strumentazioni di ultima generazione.