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Parma e Corradi (Lega Nord) su voto agli stranieri in Regione

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna ha riconosciuto il diritto di voto agli extracomunitari: nella seduta svoltasi ieri, dopo la bocciatura degli emendamenti proposti dalla Lega Nord, è stato approvato il Progetto di Legge “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 22 novembre 1999, n.34 “Testo unico in materia di iniziativa popolare e referendum” che prevede il diritto, per gli stranieri residenti in Regione da almeno due anni, di votare ai referendum regionali consultivi.

Il Capogruppo Regionale della Lega Nord, Maurizio Parma, dichiara: “Si tratta di un grave errore, l’ennesimo di questa maggioranza in nome di un falso buonismo che allontana i nostri amministratori dalle reali esigenze dei cittadini. Il diritto di voto, anche se limitato al referendum, deve essere concesso solo ed esclusivamente a coloro che siano in possesso della cittadinanza italiana”.

Sulla questione interviene anche il Consigliere leghista, Roberto Corradi: “Dobbiamo prendere atto ancora una volta di un passo falso della maggioranza, che avrà notevoli ripercussioni anche sulle tasche dei cittadini emiliano e romagnoli.
Concedere il diritto di voto agli stranieri residenti da appena due anni in regione, significa dar vita ad un complesso meccanismo burocratico che avrà costi elevatissimi; basti pensare al fatto che i Comuni non potranno utilizzare le normali liste elettorali, ma dovranno integrarle con i dati degli extracomunitari residenti (solo però di quelli presenti da almeno due anni), ai quali dovranno recapitare a casa i certificati elettorali. Il conto verrà pagato dai singoli Comuni della Regione, quindi, dai cittadini. La Lega Nord rimane assolutamente convinta che la cittadinanza italiana sia un requisito essenziale per ogni forma di consultazione elettorale; infatti, gli stranieri che intendono veramente integrarsi nel nostro Paese possono benissimo richiedere la cittadinanza, chi non lo fa è perché non intende farlo, quindi non si comprende il motivo per cui dovrebbe decidere il destino delle nostre comunità”.

















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