Dal 2000 al 2006 sono state 24.717 le persone con disabilità avviate al lavoro in Emilia-Romagna, una media di circa 3.500 persone inserite ogni anno attraverso il collocamento mirato, il 40% circa delle quali sono donne. Nello stesso periodo in Regione sono state 11.529 le persone con disabilità che hanno partecipato ad attività di formazione, il 90,5% (10.436) per frequentare attività specificatamente rivolte alle
persone con disabilità. Il bilancio del percorso effettuato e dei risultati ottenuti dal sistema
regionale sull’integrazione lavorativa delle persone con disabilità e la riflessione sulle politiche e le strategie da promuovere per il futuro è
stato affrontato questa mattina a Modena dalla 1^ Conferenza regionale sull’integrazione lavorativa delle persone con disabilità.
A quasi dieci anni dall’entrata in vigore della legge 12 marzo 1999, n. 68 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili), che ha avviato un
importante processo di riforma delle politiche finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, la Regione ha voluto riflettere assieme alle altre istituzioni, alle parti sociali, alle
associazioni delle persone con disabilità ed alla cooperazione sociale, sulle politiche e le strategie da sviluppare nel prossimo futuro.
“La Conferenza è frutto dell’attività dei Gruppi di lavoro Paritetici composti dai diversi assessorati regionali coinvolti, dai rappresentanti
delle Province, dall’ANCI, dalle Parti Sociali, dalle associazioni delle persone con disabilità, dai componenti della Consulta Regionale per le
politiche a favore delle persone con disabilità – ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro Paola Manzini – I risultati conseguiti sono importanti, ma costituiscono un punto di partenza per ottenere forme più strutturate ed efficaci di integrazione fra i diversi soggetti istituzionali che devono collaborare sul territorio per promuovere il
diritto al lavoro e tutte le condizioni per la piena cittadinanza delle persone con disabilità”.
Con la legge del 1999 si è attuato il passaggio da normative che prevedevano il “collocamento obbligatorio” a un’impostazione che si pone
l’obiettivo di agevolare invece l’occupazione delle persone con disabilità secondo un approccio maggiormente personalizzato e individuale, affidando competenze e funzioni ai Servizi per l’impiego e attivando un insieme di misure e interventi per favorire un collocamento
adeguato (mirato) alle caratteristiche del lavoratore con disabilità. In Emilia-Romagna, le Province già dal 2003 hanno raggiunto la completa
attivazione di tutti gli istituti previsti dalla legge n. 68/1999. A livello regionale, l’attività si è concentrata nel dare piena attuazione alle nuove norme dettate dalla legge regionale sul lavoro n.
17/2005 “Norme per la promozione dell’occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro”.
I PROVVEDIMENTI REGIONALI
La Regione recentemente ha definito gli indirizzi per l’utilizzo del fondo regionale per il triennio di programmazione 2008-2010. Il fondo regionale
per l’occupazione delle persone con disabilità eroga risorse per progetti tesi a promuovere l’integrazione lavorativa e la facilitazione delle condizioni specifiche dirette ad assicurare il diritto
al lavoro, il sostegno e l’accompagnamento al lavoro. In via prioritaria, le risorse del fondo sono orientate alla realizzazione di iniziative
improntate a politiche di rete, per favorire l’integrazione e la collaborazione tra i servizi competenti e il sostegno del collocamento mirato. Una seconda priorità è riservata a finanziare
progetti che favoriscano la mobilità casa-lavoro delle persone con disabilità, che risulta uno dei problemi maggiori per la piena e duratura realizzazione dell’integrazione lavorativa.
Un altro importante intervento, in termini strategici per l’efficienza del sistema e nella prospettiva della certificazione unica, è rappresentato dalla progettazione e realizzazione del repository unico regionale (RURER) dei dati e delle pratiche relative all’invalidità. Il repository funge da contenitore informatico di tutte le pratiche attinenti la concessione dell’invalidità e consente la distribuzione tra tutti gli enti interessati – Comuni, Province, INPS – delle informazioni su tutto il processo di gestione delle pratiche di invalidità. Con questo strumento si eviteranno duplicazioni di procedure e richieste alla persona con disabilità dei medesimi dati già in possesso di altra amministrazione, riducendo, così, l’appesantimento burocratico per la persona interessata. Inoltre è stata approvata la delibera regionale che amplia le opportunità di lavoro per le persone con disabilità nelle pubbliche
amministrazioni della regione. La delibera definisce gli ambiti professionali o le mansioni da computarsi in misura piena per l’individuazione della cosiddetta quota di riserva. Con questo atto la Regione non solo sopperisce a una mancanza della normativa nazionale, ma di fatto introduce ulteriori e concrete possibilità che favoriscano il
diritto della persona con disabilità ad esercitare qualsiasi attività lavorativa e a svolgere ogni mansione compatibile con le proprie
competenze, in coerenza con le condizioni di salute e con il contesto professionale ed ambientale di riferimento.
La Regione, in coordinamento con le Province, è intervenuta in direzione di una maggiore qualificazione ed efficienza dei servizi attraverso
l’integrazione di un modulo di gestione del collocamento mirato nel sistema informativo SILER (Sistema Informativo Lavoro Emilia-Romagna). Si tratta di un moderno applicativo informatico particolarmente funzionale alla realizzazione dell’incrocio di domanda e offerta di
lavoro, che è il cuore del collocamento mirato. Esso consente infatti di inserire gran parte delle informazioni importanti per effettuare
ricerche e selezioni.
Il sistema regionale delle politiche del lavoro
Iscrizioni al collocamento mirato
In Emilia-Romagna risultano iscritte complessivamente 26.423 persone (al 31 dicembre 2006), includendo in questo aggregato anche le persone iscritte a norma dell’art. 18 della stessa legge . L’incidenza della componente femminile è pari al 55,2%. Rispetto al totale degli iscritti, per il 97% si tratta di persone disabili e fra queste circa i due terzi dichiarano la propria disponibilità al lavoro.
L’andamento delle persone iscritte nell’arco di tempo considerato (il settennio 2000-2006) evidenzia una crescita pressoché continua: dai 16.922 iscritti dell’anno 2000, ai 26.423 dell’anno 2006, con un incremento medio annuo dell’8,3%.
Il dato relativo alle persone iscritte nel corso del 2006 fornisce un primo elemento per dimensionare il flusso che caratterizza in un lasso di tempo determinato il funzionamento dei servizi per il collocamento mirato, in relazione al quale pianificare gli interventi e le misure di politica attiva funzionali all’innalzamento del tasso di partecipazione al lavoro per le persone disabili. Nel corso dell’anno si sono iscritti agli elenchi unici complessivamente 5.996 persone (inclusi i soggetti “ex art. 18”, che ammontano a 107 iscrizioni); gli iscritti del 2006 incidono, pertanto, per il 22,7% sullo stock complessivo delle iscrizioni registrate al 31/12/2006.
Gli avviamenti al lavoro
Nell’arco di tempo considerato (2000-2006), dai dati forniti dalle Province, in Emilia-Romagna risultano effettuati 24.717 avviamenti al lavoro di persone con disabilità, con un volume medio annuo di inserimenti lavorativi pari a circa 3.500 unità. Se si considerano anche gli avviamenti al lavoro di soggetti ex art. 18, l. n. 68/1999 e gli avviamenti delle persone con disabilità avviate al lavoro in aziende non soggette all’obbligo, il volume complessivo di avviamenti sale a 26.853.
Nel corso del 2006, risultano effettuati 3.944 avviamenti al lavoro di persone con disabilità mediante l’istituto del collocamento mirato (nel 41,1% dei casi, gli avviamenti hanno interessato donne). Questo dato può essere messo in relazione con il flusso annuo di persone disabili che si sono iscritte, che per il 2006 è stato di 5.826 soggetti. In percentuale, il rapporto fra avviamenti e iscrizioni è pari, nell’anno, a 67,7%.
Il sistema regionale della formazione professionale
Riguardo le azioni e gli interventi realizzati dal sistema regionale della formazione professionale, le persone con disabilità che hanno partecipato ad attività orientative e formative realizzate in Emilia-Romagna sono complessivamente 11.529 di cui il 90,5% (10.436 unità) ha frequentato attività specificatamente rivolte alle persone con disabilità e il restante 9,5% (1.093 unità) attività non specificatamente rivolte alle persone con disabilità.
Riguardo alle tipologie formative poste in essere, il 27,3% dei progetti specificatamente rivolti alle persone con disabilità ha riguardato l’area del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Seguono i tirocini nella transizione al lavoro con il 27,1%, la formazione post qualifica con il 18,6% e la formazione iniziale per adulti con il 15,7%. Valori limitati riguardano, invece, il numero di attività di formazione superiore, formazione per occupati e formazione rivolta alla creazione di impresa. Considerando, invece, il dato riferito al numero dei partecipanti, i tirocini nella transizione al lavoro rappresentano le attività che hanno coinvolto il maggior numero di formati con il 29,4% del totale; seguono i soggetti che hanno partecipato ad attività di formazione post qualifica con il 21,1%, di formazione iniziale per adulti (19,5%), dell’area del diritto-dovere (17,7%), di formazione permanente (7,4) e altre azioni (4,9%).
Tutta la documentazione dei lavori della 1^ Conferenza regionale sull’integrazione lavorativa delle persone con disabilità sono disponibili sul sito Internet: Form-Azione.