“La sicurezza è un diritto fondamentale dei cittadini. E va garantito con strumenti efficaci, tenendo conto della complessità del problema e dei
cambiamenti che in questi anni hanno investito il tessuto urbano delle nostre città. Lo ha spiegato bene il sindaco Pighi: viviamo in una città
che è cambiata, sono cambiati i ritmi di lavoro, di vita e di svago, quindi sono cambiate le esigenze di sicurezza.
E’ un dato, questo, con il quale tutti dobbiamo fare i conti. Sono i cittadini che ce lo chiedono e ai cittadini occorre dare risposte.
Muovendo da questa consapevolezza i sindaci di 16 città del nord, tra cui Modena, hanno chiesto più poteri e più strumenti per garantire la
sicurezza urbana. Sulla stessa lunghezza d’onda è il disegno di legge su ordine pubblico, sicurezza e funzioni di polizia locale presentato di
recente dal senatore Barbolini. E lo stesso pacchetto sicurezza che oggi dovrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri affida più poteri ai sindaci e alla polizia municipale.
Generale, quindi, è la consapevolezza che le norme vanno cambiate e adeguate alla nuova realtà. Io credo che tutto questo costituisca una
straordinaria opportunità per la Polizia municipale, la possibilità di svolgere un ruolo strategico, di grande responsabilità, nelle politiche
sulla sicurezza urbana che le amministrazioni, siano esse di destra o di sinistra, dovranno adottare nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Da
questo punto di vista la richiesta del sindaco di garantire pattugliamenti fino a tarda notte, tutti i giorni, non può essere vissuto solo ed
esclusivamente in un’ottica sindacale, come un problema di turni di lavoro. E’ invece, allo stesso tempo, un segnale forte alla città e una
risposta alla richiesta pressante – avanzata in questi anni dal corpo della Polizia municipale – di valorizzare al massimo la professionalità
degli agenti. Non entro nel merito delle obiezioni opposte dal sindacato alle richieste del sindaco.
Saranno oggetto di trattativa e i tempi proposti, entro giugno, sono più che sufficienti a chiarire gli aspetti organizzativi della questione. Ma le rivendicazioni di categoria, per quanto legittime, dovranno conciliarsi con l’esigenza prioritaria di
mettere in campo nuovi strumenti e nuovi poteri per il governo della sicurezza”.