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Prevenzione e cura del tumore al seno. Dalla buona pratica all’eccellenza

Sono 65.788, il 62.8%, le donne tra i 50 e i 69 anni che, nel biennio 2006-2007, hanno aderito al programma di screening dell’Azienda USL di Bologna su 104.726 donne invitate. Negli ultimi 10 anni sono 1100 i tumori, di cui il 45% inferiori a 1 cm, diagnosticati grazie allo screening per la prevenzione del tumore della mammella, arrivato al 5° round di invito. Si tratta di lesioni di piccole dimensioni: scoprirle in tempo rappresenta l’obiettivo fondamentale del programma. Più del 90% delle donne, infatti, a cui viene diagnosticato un tumore inferiore a 1 cm se trattate adeguatamente, anche a distanza di 10 anni sono libere dalla malattia.

Le diagnosi di tumori maligni, nelle donne aderenti allo screening, sono progressivamente diminuite dal 6,1 al 4,7 per 1000. Dall’inizio dello screening, inoltre, è aumentata la percentuale di tumori non ancora invasivi (dal 14 al 21%), ed è diminuita la percentuale di tumori in stadio più avanzato (dal 36 al 26%). Di conseguenza la percentuale dei trattamenti chirurgici conservativi è aumentata dal 68% all’83%.

Nuova tecnica radioterapia all’Ospedale Bellaria
Da un’ esperienza pilota in Italia coordinata dall’Ospedale Bellaria, nasce la collaborazione con il Gustave Roussy di Parigi.
L’irradiazione parziale accelerata della mammella è la nuova frontiera nel trattamento radioterapico del tumore della mammella studiata in via sperimentale in diversi centri italiani nell’ambito di una ricerca coordinata dall’unità operativa di Radioterapia (diretta da Giovanni Frezza) dell’ospedale Bellaria dell’Azienda USL di Bologna.
Lo scopo è diminuire la tossicità del trattamento radioterapico della mammella e contestualmente ridurre notevolmente i tempi di esecuzione, così da migliorare l’impatto che la terapia produce sulla donna: il trattamento investe una superficie di tessuto più ridotta rispetto alla normale radioterapia e dura fra i 5 e gli 8 giorni contro le 5 settimane richieste dal trattamento tradizionale.
La sperimentazione, avviata nel marzo 2007, sta mettendo a confronto, fino ad oggi, l’esperienza e i risultati clinici di 150 donne sottoposte alla nuova tecnica con quelli di 150 donne sottoposte invece alla terapia tradizionale.
L’Azienda USL di Bologna è attualmente il centro che ha trattato il maggior numero di donne (120) con questa tecnica innovativa. Per questo motivo il gennaio scorso gli operatori che partecipano allo studio sono stati invitati a presentarlo al prestigioso istituto di cura e studio dei tumori Gustave Roussy di Parigi. La proficua e positiva esperienza maturata fino ad oggi dall’Azienda USL di Bologna ha portato l’Istituto Gustave Roussy, anch’esso in fase di introduzione di questa tecnica radioterapica nella pratica clinica francese, ad avviare una collaborazione internazionale con gli esperti dell’Azienda USL di Bologna.

Quando la mente contribuisce a curare il cancro
Meditazione e informazione per uscire meglio dal tumore al seno.
Una precisa informazione sulla patologia, sulle cure, sul corretto stile di vita e sul senso stesso del vivere e del morire, unitamente alla pratica meditativa sono aspetti che aumentano il successo della cura.
La Psicologia Clinica dell’Azienda USL di Bologna, diretta da Gioacchino Pagliaro è impegnata da anni all’ospedale Bellaria nella cura delle persone colpite da tumore.
“ArmoniosaMente” è il nome di una pratica, basata sui principi del modello Mente-Corpo, rivolta a gruppi di donne affette da tumore alla mammella con trattamenti in corso.
Si tratta di un corso, nove incontri orientati a informaziore sul tumore alla mammella e sui trattamenti medici, insegnare a controllare le reazioni emotive e a gestire lo stress, sviluppare un atteggiamento mentale fiducioso nei confronti delle cure per mobilitare le risorse interne di guarigione.
A conclusione del ciclo di incontri viene offerta l’opportunità, sempre molto gradita e rassicurante, di continuare a ritrovarsi in un gruppo di supporto psicologico a cadenza mensile condotto da un altro psicologo.
In diversi momenti alle partecipanti sono somministrati dei questionari di valutazione: da 389 casi, che comprendono anche pratiche meditative individuali, emerge che: si riduce moltissimo lo stress e lo si riesce a gestire meglio, si riduce la depressione legata alla malattia, si riduce molto l’ansia, anche quella dei giorni che precedono i controlli, migliora l’autostima e si incrementano gli atteggiamenti mentali positivi, diminuisce la paura e si rompe il senso di isolamento, migliora il sonno, si riducono moltissimo, addirittura scompaiono in molti casi, gli effetti collaterali di chemioterapia e radioterapia (soprattutto nausea, vomito, stanchezza e instabilità umorale).

















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