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Reggio E.: ‘Remida Food’, illustrato il report 2006-2007

Una gara di solidarietà straordinaria, che ha coinvolto Comune e Provincia di Reggio Emilia, grande distribuzione alimentare, privati e associazioni dedite alla solidarietà, e ha creato una rete ormai consolidata sul piano dei valori condivisi e dell’organizzazione. E’ la rete del ‘cibo solidale’, quello che la civiltà dei consumi non consuma e sprecherebbe. E’ la rete di Remida Food: evita lo spreco, destina le derrate ai poveri.

Si stima siano 535, in città, le persone che beneficiano di un pasto caldo giornaliero e per una media di altre 40 viene confezionato un pacco alimentare ogni giorno (16.050 pacchi al mese) per un totale di 17.252 aiuti alimentari al mese e un numero di 195.275 pasti all’anno. Sono decine i volontari che ogni giorno, grazie alla disponibilità degli operatori commerciali, raccolgono le derrate ai punti vendita e le ridistribuiscono alle associazioni di solidarietà. Comune e Provincia, in questo progetto, hanno aiutato le associazioni ad entrare in rete tra loro e con il mondo della grande distribuzione, secondo scelte politiche, che fanno dell’attenzione alla persona e dell’impegno per la creazione di una società sempre più inclusiva, coesa e solidale, obbiettivi prioritari. Qualche altro numero rende l’idea dei risultati di questi comportamenti virtuosi, che si affermano ogni anno di più, grazie anche alla collaborazione di Enìa (in base a un Protocollo di intenti, prevede sconti tariffari per i privati, per la minor produzione di rifiuti).

Il report 2006-2007 di Remida Food è stato illustrato oggi, nel corso di una conferenza stampa, dal sindaco di Reggio, Graziano Delrio, dall’assessore ai Diritti di cittadinanza e Pari opportunità Gina Pedroni; dall’assessore alla Solidarietà della Provincia, Marcello Stecco. Sono intervenuti anche Nino Simonazzi direttore di Enìa Reggio Emilia; Maurizio Rosi direttore del Servizio igiene degli alimenti e nutrizione dell’Ausl di Reggio; Sergio Tovagliati direttore generale di Conad Centro-Nord; Pierluigi Marseglia responsabile Marketing di Sigma Realco e Maurizia Ognibene responsabile politiche sociali di Coop consumatori Nord-Est. Erano inoltre presenti i rappresentati delle 18 associazioni di volontariato che si occupano dell’assistenza a persone in difficoltà, che aderiscono a Remida Food. Presente anche Massimiliano Amato, della cooperativa Eumeo, specializzata nello sviluppo di queste reti di solidarietà.

“I valori e anche i risultati dell’esperienza di Remida Food – ha detto il sindaco Delrio – sono prova di un modello di solidarietà che funziona e che, con l’impegno quotidiano di decine di volontari, di associazioni e aziende, si sta affermando in modo positivo. Remida Food è un meccanismo complesso basato su una logica molto semplice: chi dispone offre un sostegno in più a chi ha poco, per creare una società con distanze sempre più contenute fra le persone, una società, come diceva don Milani, con sempre meno disuguaglianze tra persone eguali. Dunque, un modello di sociale fondato sulla responsabilità dei singoli e dell’intera comunità, un antidoto alla passività e un incentivo alla responsabilità attiva”.

“Come è noto – ha detto l’assessore alla Solidarietà, Stecco – l’inflazione non è neutra, è fattore di disuguaglianza sociale perché colpisce di più chi ha meno, le fasce sociali più deboli. A fronte di un’inflazione sempre più calda soprattutto sui beni di prima necessità – i dati Istat di aprile evidenziano aumenti del 18,7 per cento per la pasta e del 13 per cento sul pane rispetto all’aprile 2007 – l’iniziativa Remida Food rivela tutta la sua stringente attualità. Nello stesso tempo Remida Food costituisce un ottimo esempio di circolo virtuoso solidarietà-ambiente per il contributo parallelo alla lotta allo spreco e di alleggerimento nello smaltimento rifiuti. La buona riuscita di questa prima fase favorisce, ora, l’estensione dell’esperienza sul territorio provinciale”.

L’assessore ai Diritti di cittadinanza, Pedroni, ha illustrato i dati del report: “Riguardo al bilancio dell’attività 2006-2007 di Remida Food, le derrate alimentari donate nel 2006 sono state 14.600 chilogrammi; nel 2007 il dato è più che raddoppiato, raggiungendo i 29.163 chilogrammi. Di questi, 22.670 chilogrammi dal comune di Reggio, 6.494 da altri comuni reggiani. Dietro questi numeri, oltre all’attività straordinaria di volontari e operatori, s’è la possibilità per tante persone di potersi nutrire e accedere a una vita decorosa”.
Sono due – ha ricordato poi l’assessore Pedroni, le associazioni Onlus ‘vettore’ – Servire l’uomo e Azione solidale – che raccolgono le derrate e le ridistribuiscono poi a 18 associazioni ed organizzazioni di solidarietà reggiane. Le catene della grande distribuzione reggiane impegnate sono quattro: Conad, Coop, Despar e Sigma; 15 i punti vendita attivi.

La stima della valorizzazione dei prodotti (approssimata per difetto a 2,5 euro al chilogrammo) ha consentito, nel 2007, il risparmio di circa 72.909 euro (nel 2006 erano stati 36.500 euro). Lo sconto tariffario applicato da Enìa per minor produzione di rifiuti equivale, per il biennio 2006-07, a un risparmio di 3.116 euro.

Le catene della grande distribuzione che nel 2007 hanno percepito lo sconto tariffario hanno deciso di devolvere anche quella cifra al circuito Remida Food, donando buoni carburante per l’intero importo alle due Onlus ‘vettore’ per un valore di 3.116 euro.
L’Ausl controlla il mantenimento di elevati standard di sicurezza igienico-sanitari e si impegna alla formazione igenico-sanitaria al personale dei soggetti vettore e dei soggetti riceventi.

La legge del Buon samaritano
Tutto ciò è possibile grazie alla puntuale applicazione della legge detta “del Buon samaritano”, la numero 155 del 2003 sulla Disciplina della distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale.
“Le organizzazioni – recita l’articolo 1 – riconosciute come organizzazioni non lucrative di utilità sociale ai sensi dell’articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, e
successive modificazioni, che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari, sono equiparate, nei limiti del servizio prestato, ai consumatori finali, ai fini del corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti”.

Identikit di Remida Food
E’ un circuito virtuoso e solidale sul territorio del comune di Reggio Emilia che trova la sua radice normativa nella legge 155/2003, cd “legge del Buon samaritano”, la quale, superando l’empasse normativo della responsabilità civile delle donazioni di generi alimentari (equiparando la Onlus che riceve le donazioni al consumatore finale) e trovando attuazione fiscale nei correlati testi di legge (equiparazione fiscale delle donazioni dei generi alimentari ai rifiuti con tutto ciò che ne consegue) rende effettivamente possibili le donazioni dei generi alimentari con una modalità di donazione continuativa nel tempo (addirittura giornaliera).
Questo consente la stabilizzazione di un canale di approvvigionamento derrate e consente alle associazioni benefiche riceventi di poter utilizzare le risorse economiche prima vincolate all’acquisto delle stesse ad altre attività di utilità sociale; nel contempo, riduce il monte rifiuti: i prodotti alimentari donati dalle attività commerciali intercettate nel circuito Remida Food, infatti, vengono “mangiati” e non più avviati al ciclo dei rifiuti.
La radice sociale, invece, già presente in Reggio Emilia molto tempo prima dell’emanazione della legge stessa, vede la sua essenza nelle Onlus e nelle associazioni benefiche che da molti anni si occupano, sul territorio comunale, di persone in stato di disagio e svantaggio sociale e che, tra gli altri servizi offerti, forniscono pasti caldi (tramite mense) oppure i pacchi di derrate alimentari alle famiglie seguite.
















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