È stata approvata dal Consiglio provinciale di Modena, con il voto favorevole del Pd e quello contrario dei gruppi di opposizione, dei Verdi e di Prc, l’avvio della gara per la selezione del partner privato di Atcm che potrà acquisire il 49 per cento dell’azienda. Come ha spiegato Egidio Pagani, assessore provinciale alla Viabilità, «a causa della mancata approvazione di una parte del decreto mille proroghe, la gara servirà solo a individuare il partner privato che gestirà l’azienda, ma sulla base dell’attuale contratto di servizio valido tre anni».
Antonella Orlandi (Forza Italia-Pdl), dopo aver sostenuto l’opportunità di valutare in Consiglio l’aspetto economico del progetto, si è domandata che «convenienza nell’acquisto potrà avere un partner che non potrà influire, se non attraverso degli escamotage, sulla gestione del servizio di trasporto». Secondo Claudia Severi (FI-Pdl) Atcm «è ben lontana da una vera ripresa: il miglioramento di bilancio deriva solo dalla dismissione di “Gigetto”». Giorgio Barbieri (Lega nord) ha attribuito la responsabilità del mal funzionamento e del costo eccessivo di Atcm «esclusivamente alla politica. Ma nessuno del centrosinistra ha avuto il coraggio di ammettere di aver gestito Atcm in modo disastroso. Il privato avrà solo il compito di abbassare i costi di esercizio».
Premesso che il settore trasporti in Italia «è in sofferenza strutturale», Ivano Mantovani (Pd) ha replicato che «ci sono state delle difficoltà delle quali abbiamo discusso con i Comuni che hanno individuato come soluzione l’ingresso del privato che si troverà certamente, viste le condizioni attuali dell’azienda in cui qualche timido segnale di ripresa si vede». Dante Mazzi (Forza Italia-Pdl) ha affermato che «senza il problema del decreto avremmo bandito una gara a doppio oggetto, molto più conveniente per un eventuale partner. Quindi – ha proposto – perché non cerchiamo di risolvere questo problema chiedendo al Governo una deroga per far entrare in Atcm una società privata con un nuovo contratto di servizio?». Secondo Cesare Falzoni (An-Pdl) quella di Atcm «è una finta privatizzazione con cui la sinistra crea ulteriori organismi utili solo a mantenere il controllo politico e amministrativo». Stefano Lugli (Prc) ha rilevato i «risultati positivi di Amo e il miglioramento del servizio» sostenendo che «proseguire su questa strada abbandonando l’ipotesi del privato porterebbe a un risultato positivo».