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Minacciava coetaneo per avere il pizzo: arrestato a Bologna un 17enne marocchino

L’ennesima storia di bullismo giovanile si è conclusa ieri mattina con l’arresto, per estorsione, di un diciassettenne di origine marocchina, incensurato e residente a Bologna con la famiglia.


Vittima e persecutore, entrambi ripetenti, frequentano lo stesso istituto superiore, alla periferia della città, ma attualmente in due classi diverse.
Le vessazioni sarebbero iniziate nel 2006 quando i due erano invece nella stessa classe: minacce di percosse, e anche qualche schiaffo, per costringere il compagno a versargli una sorta di ‘pizzo’ di 10 euro settimanali. Con il passare del tempo le richieste sono diventate più pesanti, anche 50 euro, e qualche giorno fa il marocchino ha alzato ulteriormente il tiro, pretendendo 160 euro per restituire al coetaneo il cellulare che gli aveva sottratto.

La vittima, che vive a Budrio con la famiglia, domenica notte ha deciso di scappare di casa e ha lasciato un messaggio ai genitori: ”Non ce l’ho con voi, ma qui non riesco a farmi veri amici, vado in una nuova terra e li cercherò là”. Ancor prima che i parenti scoprissero il biglietto, il diciassettenne è stato trovato dai carabinieri, che lo hanno visto girovagare in piena notte per le vie di Budrio e lo hanno riportato a casa. A quel punto il giovane si è sfogato, raccontando tutto ai genitori e ai militari.

Il giorno successivo è stata organizzata la trappola che ha permesso di incastrare il bullo: i due si sono incontrati nei sotterranei della scuola, per la consegna del denaro e la restituzione del cellulare, ma nell’istituto c’erano anche alcuni giovani carabinieri in borghese, mescolati agli studenti, che dopo lo scambio sono intervenuti.

Dopo l’arresto, il marocchino è stato rinchiuso nel carcere minorile, a disposizione del Pm Eufemia Milelli, del Tribunale per i Minorenni.

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