L’inquinamento atmosferico è uno dei tanti prodotti di un distretto ceramico-produttivo come Sassuolo ed è una tra le priorita’ politiche da affrontare nei prossimi anni. E ciò deve portare ad un approccio un po’ più ampio al tema dell’ecologia urbana (e non fossilizzarsi su futili polemiche).
La città è un sistema di ecosistemi, per lo più nell’epoca attuale volti a risolvere un problema che si complica ogni giorno di più: la mobilità urbana e la drammatica progressiva occupazione del territorio da parte dell’auto e dei mezzi di trasporto a motore alimentati con i prodotti derivati dal petrolio, quali la benzina e gasolio.
Trattandosi ora di affrontare misure di contenimento dell’inquinamento atmosferico in città, non possiamo non ricordare che continuiamo a ritenere errata la scelta di costruire grandi palazzoni e centri commerciali in superfici territoriali limitate, che nullificano misure di contenimento del traffico veicolare rendendo sempre più invivibile l’intero distretto ceramico , come allo stesso tempo contestiamo la mancata realizzazione di arterie stradali fondamentali come la bretella Campogalliano-Sassuolo.
Un tema che manca nei programmi (negli intenti di molti addetti ai lavori) è il ruolo fondamentale che ha il sistema del verde urbano nel contenimento, nella prevenzione e nell’abbattimento degli inquinanti in ambiente urbano.
E’ un tema che il comitato Conto Anch’io a Sassuolo ha rimarcato, piu’ volte, essere di notevole importanza: alberi , boschi e manti erbosi svolgono un ruolo sia come filtri e “convertitori” naturali di inquinanti, sia come produttori di ossigeno. In questo campo vi è un notevole ritardo da colmare nella cultura e nella mentalità di alcuni personaggi pubblici, che vedono nel verde un elemento soprattutto decorativo e ornamentale.
In altri termini per la tutela della salute e della qualità dell’aria che respiriamo le aree verdi, i parchi, le rive dei fiumi, gli alberi, le masse d’acqua, il verde, i rampicanti, hanno nel loro insieme una grande importanza per la ventilazione ed il ricambio atmosferico, per lo scambio termico, per la produzione di ossigeno attraverso la fotosintesi, per l’assorbimento e la trasformazione degli inquinanti, comprese le micropolveri (molto presenti nel distretto ceramico).
Da questo punto di vista sono di grande importanza le aree ancora libere e non quelle di alcuni marciapiedi ; in primis le residue aree agricole pre-urbane sono importanti per la tutela di tutto l’ambiente urbano e costituiscono, insieme ai fiumi, gli ultimi corridoi ecologici come ad esempio il fiume Secchia e l’area della Salvarola-S.Michele.
Riteniamo pertanto che non si debbano fare polemiche bensì proposte in positivo, per guidare la trasformazione in atto, inserendovi alcune priorità nel campo dell’ecologia urbana, come la salvaguardia del verde esistente e la valorizzazione ambientale dei parchi sassolesi, primo fra tutti quello del “Palazzo Ducale” e del Parco “Vistarino”.
Per la ristrutturazione di Viale Crispi, dunque facciamo notare che sono stati abbattuti diversi alberi, ma poi sono stati ripiantumati alberi quasi similari in termini di assorbimento di CO2 (tra un bel grande albero e un alberello rachitico e striminzito c’è una grossa differenza).
Bisogna indirizzare l’impegno dunque verso la riqualificazione ambientale che, sia chiaro, non deve essere un alibi per abbattere l’esistente a destra e manca. Siamo contrari alle polemiche sulla stampa e favorevoli alla politica del fare che nasca dal coinvolgimento e dalla consultazione dei cittadini per arrivare alla stesura di un programma condiviso.
Occorre anche fin da ora un impegno di tutti, da parte della Amministrazione Comunale , di tutte le forze politiche, dei cittadini nelle nuove urbanizzazioni e soprattutto nei siti dei nuovi interventi edificatori del nuovo POC: nuove piantumazioni ove possibile in piena terra in alternativa al cemento; programmi credibili di “forestazione urbana”, tetti fotovoltaici negli edifici comunali, nella realizzazione di nuovi parcheggi,all’utilizzo di materiali e asfalti permeabili, dove possibile pavimentazioni con autobloccanti in grado di far crescere l’erba e piazzali-strade alberate.
La gente crede che dire che “le cose stanno peggiorando” sia sinonimo di “va tutto male”. Noi non crediamo che vada tutto male. Ma c’è ancora molto da fare. Il punto è non lasciarsi prendere dal panico dello “sta andando tutto in malora”. Non possiamo permetterci di perdere lucidità-obiettivita’.
Inoltre come fanno certi politici nel trattare-discutere un po’ di tutto è indispensabile (ambiente, degrado/decoro urbano, delinquenza , sicurezza, caro-vita, famiglia, giovani, scuola ecc. ecc). Se mettete insieme un climatologo e un esperto criminologo, tutti e due riconosceranno che entrambi i problemi sono di estrema importanza, ma non su quale dei due meriterebbe maggiori attenzioni. Ognuno difende il proprio settore di pertinenza. Dobbiamo trovare un modo per scoprire in quali ambiti le nostre risorse umane e finanziarie possono ottenere i risultati migliori.
Lo sviluppo di Sassuolo è sostenibile-efficace se soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri bisogni espliciti e latenti.
Perseguire un modello di sviluppo che sia sostenibile è sicuramente una cosa complessa, pertanto serve certamente uno sforzo congiunto tra cittadini e istituzioni per rendere meno difficile il cammino che è sempre piu’ in salita.
(Comitato Conto anch’io a Sassuolo)