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I lavori del Consiglio dell’Unione Terre d’argine

Una mozione del gruppo consiliare del Polo delle Terre d’argine a sostegno della Giunta dell’ente e una mozione del Gruppo di Forza Italia sull’attuazione del programma dell’ente stesso sono stati tra i temi dibattuti nell’ultima seduta del Consiglio dell’Unione Terre d’argine, tenutasi martedì 6 maggio.

La prima, presentata dal consigliere Filippo Rossi, sottolineava che: “a seguito delle dimissioni presentate e poi ritirate dall’assessore Schena, il Polo chiede il sostegno del Consiglio dell’Unione all’attuale Giunta, ritenendo che il rallentamento imposto al percorso del nuovo ente abbia consentito e consenta una migliore analisi degli effetti economici ed organizzativi sui comuni coinvolti nel trasferimento dei servizi”.

Il documento di Forza Italia invece, presentato da Roberto Benatti, invitava la Giunta “preso atto del ritardo nell’esecuzione del programma denunciato dall’assessore Schena a procedere con maggiore decisione nelle attività previste”.
Il presidente dell’Unione Enrico Campedelli ha aperto il dibattito su questi due documenti spiegando che nessuna richiesta di dimissioni era giunta all’Unione e che quindi il caso Schena doveva essere discusso nella sede del Consiglio comunale di Soliera (come avvenuto martedì 6, poche ore dopo, ndr.)

“L’Unione prosegue come definito il suo programma – ha spiegato – in un contesto di continua evoluzione anche legislativa sempre più stringente. Si è già realizzato il passaggio di Polizia municipale e Istruzione alle Terre d’argine, è nato l’Ufficio di piano e anche l’Asp, stiamo pensando ad un futuro passaggio all’Unione di Personale, Ufficio ragioneria, Ced: diamo un giudizio positivo di quanto fatto in termini di risposta a nuove esigenze e nuovi bisogni e quindi non sono fondate le preoccupazioni espresse nelle due mozioni portate al Consiglio dalle minoranze”.
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oberto Benatti, preso atto che il Presidente Campedelli avesse ribadito come non vi fosse nessun rallentamento nell’esecuzione del programma dell’Unione (“io stesso credevo di avere notato dopo una partenza zoppicante che le Terre d’argine avessero ingranato, e credo che vadano sfruttate senza avere il freno tirato” ha detto Benatti nel corso del suo intervento) ha allora ritirato la sua mozione.

Il collega Filippo Rossi invece ha esordito spiegando che più che sciogliere i nodi esistenti “sarebbe il caso di sciogliere l’Unione…Campedelli dice che non c’è rallentamento, Schena dice di sì: qualcuno ha sbagliato qualcosa, speriamo comunque che gli sviluppi siano lenti e si possa ripensare quanto fatto”.

Il capogruppo Pd Simone Tosi ha dal canto suo ricordato quanto l’Unione ha già realizzato in vari campi, ricordando ad esempio i risparmi che il nuovo ente permette, “50 mila euro sulla stipula dei contratti di assicurazione ad esempio”, e il fatto che in molti casi sono più efficaci ed efficienti le risposte date da un interlocutore. “Mi sembra stupefacente – ha detto Tosi – che Rossi con il suo stucchevole ordine del giorno dia la fiducia alla Giunta perché lavora poco: a Schena poi non c’è bisogno di dare nessuna fiducia perché nessuno gliel’ha mai tolta”.

A questo punto del dibattito ha chiesto la parola l’assessore alle Politiche scolastiche ed educative dell’Unione Giuseppe Schena, che ha ribadito come l’interlocutore nel merito delle sue dimissioni “fosse il civico consesso di Soliera, mentre nessun problema ho manifestato sul tavolo dell’Unione. La discussione sul futuro delle Terre d’argine è auspicabile ma non c’è nesso tra mie dimissioni ed eventuali rallentamenti della sua azione”.
Al momento del voto, con l’uscita di Roberto Benatti dall’aula, si sono espressi a favore del documento del Polo per le Terre d’argine solo gli esponenti di questo gruppo, mentre si sono astenuti i consiglieri Bruno Braglia e Lorena Borsari e hanno votato contro tutti gli altri gruppi presenti in aula.
















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