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Bologna: quando il cinema racconta la vita degli altri

Due film per raccontare la cultura rom e il fenomeno dell’immigrazione in Italia attraverso storie di vita quotidiana. Sono dedicati al cinema e all’intercultura i due appuntamenti di mercoledì 7 e giovedì 8 maggio di “Cose di questo mondo”, la rassegna sui diritti, l’immigrazione e l’ambiente promossa dal Quartiere Savena e dalla Scuola di Pace.


Si inizia questa sera – mercoledì 7 maggio – alle ore 21.00 presso la Sala polivalente del Quartiere Savena (via Faenza 4) con la proiezione di “Everyday life of Roma children of Block 71”, un documentario ironico sulla vita degli Stankovic, un famiglia rom accampata dietro i grattaceli del Blocco 71 della nuova Belgrado.
Diretto dalla regista Ivana Todorovic, il film è pieno di ottimismo e calore e ribalta i pregiudizi negativi che sono spesso associati alle popolazioni rom. Alla proiezione parteciperà Federica Zanetti, autrice del volume “Educare alla cultura zingara. Itinerari di viaggi attraverso i luoghi dell’incontro”. Ingresso libero.

Per gli studenti delle scuole medie e superiori domani, giovedì 8 maggio alle ore 9.30 al Cinema Don Bosco (via Dal Monte 14) c’è invece “Filo di luce”, un film di Michele Fasano sulla storia di una bambina indiana immigrata nelle campagne emiliane. Seguendo le tracce di Ramandeep, arrivata in Italia per ricongiungersi con il padre che fa il mungitore in una cascina reggiana, la pellicola mostra anche particolari della vita dei 25.000 sikh che oggi vivono lungo il fiume Po tra le province di Cremona, Brescia, Reggio Emilia, Parma, Mantova e Verona. Alla visione del film sarà presente il regista.
Provenienti dal Punjab, una regione divisa tra India e Pakistan assai simile per paesaggi alla pianura padana, i sikh sono lavoratori discreti, fedeli e instancabili, particolarmente ricercati dagli allevatori per la loro abilità con gli animali, frutto di una cultura d’allevamento secolare. Prendono paghe da 2.000 euro al mese, hanno casa in cascina gratis con spese comprese, hanno spesso un pezzo di terra dove coltivano le verdure e le spezie della loro dieta vegetariana. I loro figli vanno a scuola, le loro famiglie accedono ai servizi sociali e sanitari, aprono negozi per i prodotti di consumo tipicamente indiani e costruiscono templi – il più grande è a Novellara nel reggiano – che sono anche luoghi di socialità allargata e servono come scuole di inserimento, uffici di collocamento, case di mutuo soccorso e asili nido.

Per informazioni: Scuola di Pace, tel. 051 491953 – 546600, e-mail,
Quartiere Savena, tel. 051 6279387, e-mail.
















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