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A San Felice la 30/a biennale d’arte Roncaglia

Sono raccolte sotto il titolo “Inquietudini ed equilibri” le opere dei 27 artisti, tra pittori e scultori italiani e stranieri, protagonisti della trentesima edizione della Biennale d’arte contemporanea “Aldo Roncaglia” che inaugura sabato 10 maggio nella Rocca estense di San Felice sul Panaro.

Nel programma della mostra, che rimarrà aperta fino a domenica 25 maggio, anche la prima edizione del concorso “Roncaglia under 25”, riservato ai giovani artisti, sul tema “L’uomo-i segni”; l’esposizione di una selezione di opere di piccolo formato di grandi artisti provenienti dalla “Collezione Zavattini”, allestita all’interno della medievale Torre Borgo di recente restaurata e che sarà inaugurata domenica 18 maggio; concerti, aperitivi musicali e conversazioni con gli artisti.


La “nuova” Torre Borgo
Sarà inaugurata domenica 18 maggio, alle 18, dopo il recente restauro, la “nuova” Torre Borgo, una delle quattro torri trecentesche che facevano parte della fortificazione del castello di San Felice sul Panaro. Acquistata dal Comune nel 1998, la torre è stata sottoposta a un restauro conservativo che, nell’ambito del progetto di recupero globale del sistema difensivo dell’intero Castello, costituito dall’elemento principale della Rocca nonché dai suoi percorsi e dagli spazi di pertinenza, ha restituito la struttura architettonica originaria.
La Torre, ospiterà fino al 1 giugno uno degli eventi collaterali della Biennale Roncaglia, la mostra di opere scelte dalla “Collezione Zavattini”, proveniente dal museo Magi900 di Giulio Bargellini a Pieve di Cento. L’esposizione propone una selezione di opere di grandi artisti italiani che hanno come elemento comune il piccolo formato, il solo vincolo che Cesare Zavattini, scrittore e sceneggiatore cinematografico, chiedeva agli autori di rispettare e che rende unica la collezione. La raccolta spazia tra le tendenze e le esperienze più diverse, unendo la severità delle pulsioni religiose più radicali all’ironia, al gioco e all’irriverenza e costruendo un percorso storico che arriva fino ai giorni nostri: da De Pisis a Marini, da Manzù a Fazzini, da Ligabue a Rosai e Melotti, fino ai più vicini Lombardo, Mambor e Fioroni.
La mostra si può visitare dal martedì al venerdì dalle 15 alle 20, al sabato e alla domenica dalle 10 alle 20.
















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