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25 aprile a Reggio Emilia: 1° Tricolore contro la ‘ndrangheta

Reggio Emilia si allea alle cooperative sociali della Locride nella lotta per vincere la ‘ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e il
bene comune: nel segno del 25 Aprile, il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, la presidente della Provincia Sonia Masini e l’onorevole Luciano Violante hanno consegnato oggi il Primo Tricolore al presidente del Consorzio di imprese sociali Goe’l della Locride, Vincenzo Lianarello, che lo ha ricevuto a nome anche del Consorzio regionale della cooperazione sociale della Regione Calabria “Calabria Welfare” e dalla Rete non
violenta Comunità Libere, presenti sul palco di piazza Martiri del 7 Luglio con diversi giovani.


Il sindaco Delrio ha ricevuto a sua volta la bandiera delle Comunità libere della Locride,
movimento di resistenza non violento contro la ‘ndrangheta.

“Siete i partigiani della libertà e della legalità di oggi” è stato il motto che ha accompagnato questa iniziativa, promossa dal sindaco reggiano, e che ha caratterizzato la celebrazione del 25 aprile. Prima della consegna, dalla piazza è salito il canto di Bella Ciao, intonato dal sindaco e dalla
Masini. “C’è qualcosa che lega insieme Tricolore, Liberazione, i partigiani, la Costituzione che abbiamo voluto dare ai nostri giovani. Tutto nasce da giornate come oggi, quando quei giovani, come i giovani della Locride, allora si chiesero “cosa possiamo fare, noi, per il nostro futuro? Che battaglia possiamo combattere per i nostri figli, per aver un lavoro, per poter garantire scuola e servizi? Quei giovani hanno deciso di mettersi davanti, di non aspettare che qualcun altro facesse per loro, di esser protagonisti. Sono loro i nuovi partigiani, i nuovi difesori della Democrazia repubblicana, che combattono contro tutte le massonerie deviate, le mafie e vogliono un futuro sereno per i loro figli. Diciamo grazie da Reggio Emilia, e grazie alle nostre cooperative sociali, che da sempre sono loro vicine e alle nostre cooperative, che credono che attraverso il lavoro nell’emancipazione dall’oppressione. Oggi si parla molto di legalità, ma dobbiamo ricordare che molte
illegalità nascono dalle mafie organizzate, anche qui a Reggio Emilia, dal lavoro nero, dallo sfruttamento dei lavoratori, nei cantieri, che non hanno la certezza di un lavoro sicuro e di
tornare a casa alla sera. Diciamo No, da Reggio e dalla Locride”.

Vincenzo Linarello ha commentato: “Questo gesto ci onora, e ci dimostra che la battaglia che stiamo combattendo non riguarda solo noi ma tutta l’Italia”. Il primo passo di questa alleanza era stato il 1° marzo scorso quando 300 reggiani hanno partecipato alla manifestazione nazionale a Locri contro le massonerie deviate e la ‘ndrangheta. “La comunità di Reggio Emilia, e la chiesa di Reggio Emilia – ha detto Linarello – erano i piu’ numerosi. Hanno capito prima di tutti gli altri che la ‘ndrangheta e le massonerie deviato non sono purtroppo un problema solo della Calabria, ma si stanno infiltrando in maniera visicida in tutti i territori, anche in questo. La ‘ndrangheta va fermata, va vomitata fuori”.
















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