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Voci di fratellanza – letture tratte da ‘Il Profeta’ di Gibran

Organizzata dall’assessorato alla cultura, domenica 20 aprile, alle ore 17.00, presso la sala espositiva del Centro Culturale di Casalgrande, si terrà una iniziativa legata ai temi dell’integrazione e dell’incontro tra popoli e culture diverse dal titolo “Voci di fratellanza”. Si tratta di una serie di letture tratte dal celeberrimo libro “il Profeta” di Gibran Khalil Gibran, definito opera universale.

“Questa è la prima di una serie di manifestazioni, dice l’assessore alla cultura Giuliana Pedroni, che intendiamo mettere in campo su questi temi di grande attualità anche nei nostri territori per il crescente numero di cittadini stranieri, nella convinzione che la convivenza civile passa anzitutto dalla conoscenza e dal reciproco scambio”.

Le letture saranno tenute da: Vincenzo D’Alfonso insegna lingua italiana per stranieri presso il Centro territoriale permanente di Casalgrande ed è autore di racconti e brevi performance teatrali.
Jaohuara Elhouari Salmani (Marocco), laureata in biologia e geologia presso l’antica Università di Fez, è insegnante di lingua araba presso gli Istituti comprensivi di Casalgrande e Castellarano e inoltre insegna lingua francese.

Un’opera letteraria è quasi sempre “di parte”, difficilmente riesce ad esprimere contenuti etici che possano unire uomini di differenti culture e religioni. Tra queste ultime troviamo lo “Zarathustra” di Nietzsche e la sua proiezione, “Il profeta” di Gibran, libanese di nascita, costretto all’esilio con la sua famiglia e formatosi culturalmente lontano dalla sua terra, di cui però mantiene, nella figura di Almustafa, il richiamo ad una visione sacrale dell’esistenza, attraverso un difficile cammino lungo i sentieri della fede. Opera di carattere religioso, dunque? Probabilmente sì, ma senza appartenere ad alcuna religione in senso stretto. E con la possibilità che valori universali come l’amore, l’amicizia, la tolleranza, la pace siano riconosciuti anche da chi non si senta graziato dalla fede, ma voglia ugualmente incamminarsi con altri uomini verso una patria comune, lontana ma non del tutto perduta.

















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