Un altro arresto è stato compiuto dai carabinieri nell’ambito dell’operazione contro le infiltrazioni del clan dei Casalesi in Emilia-Romagna. Dopo i sei eseguiti una settimana fa dai militari del Comando provinciale di Modena, è finito in carcere V. N., imprenditore edile di 40 anni, colpito da un ordine di cattura a seguito delle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Bologna.
L’uomo, napoletano d’origine ma residente a Castelfranco Emilia, è accusato di fare parte del nucleo di Casalesi che gambizzò l’imprenditore edile Giuseppe Pagano l’8 maggio 2007 in un cantiere di Castelfranco. In particolare l’uomo (il cui fratello era stato arrestato il primo aprile) avrebbe nascosto l’arma utilizzata per l’attentato e poi lavato i panni usati dagli esecutori del ferimento.
A lui i carabinieri di Cento (Ferrara) sono giunti domenica pomeriggio, nei pressi di una palazzina dalla quale l’uomo era uscito in compagnia di un trentenne di Aversa (Napoli), poi arrestato per favoreggiamento, e tre giovani europee dell’Est che l’uomo frequentava. Proprio un biglietto con il nome di una di loro era stato trovato nell’abitazione di Castelfranco, nella quale l’uomo non era stato trovato il primo aprile dai carabinieri. Questi sono risaliti alla donna e a due altre colleghe dell’Est, regolarmente impiegate come entreneuse in un locale notturno di Modena. I carabinieri del Comando provinciale di Modena le hanno seguite per tre giorni, finchè a Cento non le hanno trovate in compagnia del ricercato.
Circa trenta gli uomini impiegati complessivamente dall’Arma in questa operazione. Del clan colpito dagli ordini di cattura, rimane ora latitante solo il boss R. D., detto ‘Rafilotto’, considerato il mandante del ferimento. Il commando che gambizzo’ Pagano a scopo di estorsione, composto da quattro uomini, fu arrestato poche ore dopo dai carabinieri.


