Con Finale di partita, pubblicata nel 1957 in francese col titolo di ‘Fin de partie’ e tradotta dall’autore stesso in inglese l’anno successivo come Endgame, Beckett esplora la situazione dell’uomo moderno, presentandola come ultimo stadio di una regressione inarrestabile: la fine è già stata superata.
In un’ambientazione post-atomica, che la scenografa Margherita Palli ha ricostruito all’interno di un cubo sospeso, metafora del vuoto esistenziale beckettiano contrapposta alla concretezza materica di un vuoto fisico, quattro personaggi vivono e si confrontano: Hamm, cieco e paralizzato, Clov, suo figlio adottivo e servitore, e poi Nagg e Nell, i genitori di Hamm, relitti umani minati nel fisico e psichicamente regrediti in uno stadio infantile, che vivono in due bidoni della spazzatura.
Impegnato nel doppio ruolo di interprete e regista, Franco Branciaroli mette in rilievo soprattutto la dimensione tragicomica dell’opera beckettiana. Una dimensione particolarmente congeniale alla sua recitazione e che perfettamente si attaglia a quella che è, per dichiarazione dello stesso Beckett, la battuta e la sintesi principale del testo: ovvero niente è più comico dell’infelicità.
Lo spettacolo segue le precisissime didascalie di Beckett (“Non puoi fare la regia di Finale di partita – spiega Branciaroli – perché è già tutto scritto dall’autore. Perfino quanti minuti l’attore deve stare in silenzio”) ma scandagliando nel profondo e con accenti originali la partitura beckettiana, mette in risalto l’impossibilità del mondo-superstite di comunicare eppure la sua condanna a continuare a produrre parole e rumore, quasi che il silenzio coincidesse con la morte.
E alla fine questo conversare che fu definito “assurdo” si rivela vicinissimo al nostro tempo.
Finale di partita di Samuel Beckett con Franco Branciaroli e con Tommaso Cardarelli e Alessandro Albertin e con la partecipazione di Lucia Ragni. Scene e costumi Margherita Palli
luci Gigi Saccomandi regia di Franco Branciaroli.
Produzione Teatro de Gli Incamminati.
Giovedì 10 aprile 2008 ore 21,Teatro Dadà, Castelfranco Emilia – Piazzale Curiel 26 – Tel. 059/927138.