aveva ragione Filippo Berselli: con il suo comizio “volante” in piazza Verdi a Bologna,
il senatore di An non ha commesso alcun reato penale, tanto che la Procura ha già chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto a suo carico. La decisione è arrivata dopo l’accertamento, nel
pomeriggio di ieri, che la violazione della legge elettorale di cui si accusava Berselli è stata depenalizzata da una sentenza della Corte costituzionale e dunque non è più reato.
La vicenda finirà ORA sotto la lente del Prefetto di Bologna, che dovrà vagliare l’eventuale illecito amministrativo. E’ stato il procuratore capo Enrico Di Nicola, questa mattina, ad annunciare il cambio di rotta di piazza Trento Trieste. Ieri mattina era stato lui a spiegare a Berselli di cosa lo si accusava: i due si erano parlati faccia a faccia, nell’ufficio di Di Nicola in piazza Trento Trieste, per quasi un’ora. Un incontro “cortese”,
ha detto Berselli, in cui ognuno ha ribadito la sua posizione. Le indagini erano già chiuse, gli aveva comunicato il procuratore, ma Berselli era “certo” che gli avrebbe fatto cambiare idea prima
delle elezioni.
Così stato. Per arrivare alla conclusione che quel
fascicolo andava archiviato è bastato un controllo fatto ieri pomeriggio. Di Nicola ha fatto qualche accertamento, ha interpellato la Questura e a metà pomeriggio la sentenza della Corte costituzionale da cui la violazione contestata a Berselli (ma anche a Daniele Carella e Galeazzo
Bignami) risulta depenalizzata.
“Su questa base il pm Luca Tampieri ha già provveduto a fare la richiesta di archiviazione,
che ora arriverà sul tavolo di un gip – conclude Di Nicola – Berselli aveva ragione, poteva farlo, ma ritengo si tratti di un illecito amministrativo e dunque e ne occuperà il Prefetto”.