Interessa anche i quasi 5.000 addetti modenesi delle cooperative sociali (250.000 a livello nazionale) lo sciopero nazionale con manifestazione a Roma di domani, venerdì 4 aprile, indetto dalle Organizzazioni
Sindacali Fp/Cgil, Cisl/Fp, Fisascat/Cisl e Uil/Fpl per il rinnovo del contratto di lavoro 2006-2009 scaduto da 27 mesi. Lo sciopero fa seguito
allo stato di agitazione deciso il 27 febbraio e al fallito tentativo di conciliazione esperito lo scorso 19 marzo presso il Ministero del Lavoro.
A Modena lo sciopero interessa operatori ed educatori delle cooperative sociali – tra le principali Domus, Gulliver, Aliante, ecc… – che operano nei servizi appaltati dalle Amministrazioni Pubbliche prevalentemente nei
settori dell’assistenza socio-sanitaria ad anziani e handicap, nei nidi e nelle scuole d’infanzia, nell’area del disagio sociale adulti, nel settore
ambiente (spazzamento strade, sfalcio verde pubblico, stazioni ecologiche, ecc…).
I Sindacati prevedono un’alta adesione allo sciopero e possibili disagi per gli utenti con chiusura di scuole e servizi e/o forte riduzione delle attività. Saranno comunque garantiti i contingenti minimi di personale secondo le modalità previste dal contratto.
Fp/Cgil, Cisl/Fp, Fisascat/Cisl e Uil/Fpl di Modena organizzano pullman per partecipare alla manifestazione nazionale a Roma (alle ore 10.30 a piazza Madonna di Loreto-via dei Fori Imperiali), in partenza la mattina presto di
venerdì 4 aprile alle ore 3.30 da piazzale 1° Maggio (stazione autocorriere). I lavoratori e le lavoratrici interessati possono prenotarsi
contattando le sedi sindacali.
Sindacati e lavoratori chiedono aumenti salariali dignitosi e valorizzazione del lavoro per gli oltre 250.000 operatori a livello
nazionale, pari ad un aumento di almeno 80 euro al 4° livello, a cui si deve aggiungere il recupero economico del biennio precedente.
La posizione delle cooperative sociali di apparente disponibilità a una definizione rapida del rinnovo contrattuale, nasconde la volontà di mantenere il settore con retribuzioni assolutamente inadeguate (la media dei salari si aggira sui 7-800 euro mensili lordi e non supera i 900 euro) rispetto alle attività svolte e alle professionalità presenti nelle cooperative sociali.
Con questa mobilitazione e lo sciopero nazionale, i Sindacati intendono rappresentare alle centrali cooperative, alle Amministrazioni pubbliche e
private e a tutte l’opinione pubblica, che non sono più disposti ad accettare la logica della razionalizzazione e delle economie nei servizi
alla persona (a partire dalle gare di appalto al “massimo ribasso”) perché tutto questo mette in discussione un sistema, anche minimo, di tutele e sicurezze per le addette e gli addetti del settore, nonché la qualità dei servizi erogati ai cittadini.