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Un ‘futuro senza atomiche’: Modena, si alla campagna antiproliferazione

È stata approvata dal Consiglio provinciale di Modena l’adesione alla campagna “Un futuro senza atomiche” che propone una legge di iniziativa popolare per dichiarare l’Italia “Paese libero da armi nucleari”. L’ordine del giorno impegna il presidente della Provincia e i parlamentari modenesi a sollecitare Governo e Parlamento a dichiarare l’Italia “Paese libero da armi nucleari”, ad avviare «un’ampia revisione pattizia del regime delle basi militari dei Paesi alleati presenti sul territorio nazionale», a operare in tutti gli organismi internazionali per l’applicazione del trattato di non proliferazione nucleare.


La proposta di adesione alla campagna ha ottenuto il voto favorevole dei gruppi di maggioranza. L’opposizione non ha partecipato al voto uscendo dall’aula in segno di protesta per l’intervento del capogruppo dei Verdi Walter Telleri. Giorgio Barbieri (Lega nord), infatti, aveva definito «strumentale» la proposta perché «la sinistra vuole sradicare solo le armi americane in Italia. E poi – aveva chiesto il consigliere – da quando la Provincia può spendere soldi per raccogliere firme che sostengono una proposta politica?». «Inutile spiegare l’alfabeto a un muro» è stata la replica di Telleri che ha provocato l’uscita dall’aula dell’opposizione. Telleri ha poi spiegato che «l’invito è rivolto alle singole persone e non all’istituzione».

In precedenza Cesare Falzoni (An) aveva affermato che «la sinistra ha un comportamento schizofrenico sulle basi della Nato in Italia, non contestate da nessun Governo». Demos Malavasi (Pd) aveva risposto che «il Pd ha sostenuto l’ampliamento della base di Vicenza in un contesto di dispiegamento di forze, ma questo non significa non poter rivedere i patti con l’alleato americano». Luca Caselli (An), dichiarandosi d’accordo sulla campagna, ha contestato che «la Provincia si occupi di questi argomenti invece che di amministrazione del territorio».

















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