«L’approvazione definitiva del decreto sulla sicurezza del lavoro è molto importante e positiva per milioni di lavoratori italiani. A questo risultato hanno contribuito anche le organizzazioni sindacali, ponendo unitariamente e con determinazione la questione salute e sicurezza all’attenzione del paese e del governo. Adesso è necessario applicare le norme con puntualità e rigore».
Lo afferma Pasquale Coscia, componente della segreteria provinciale della Cisl, commentando la normativa approvata ieri in via definitiva dal Consiglio dei Ministri. Coscia ricorda che l’anno scorso in Italia sono stati denunciati oltre 914 mila infortuni (circa 24 mila in provincia di Modena), mentre gli infortuni mortali sono stati ben 1.232 (dato ancora parziale). A Modena si sono registrati otto infortuni mortali connessi a rischio lavorativo e quattro in itinere (cioè nel tragitto casa-lavoro).
«Questi dati – prosegue Coscia – confermano che il tema della salute e sicurezza sul lavoro deve essere affrontato con un approccio nuovo basato su azioni programmate e sistematiche non dettate dall’emergenza a causa di un particolare infortunio o di un controllo da parte degli organi di vigilanza. Questo, del resto, è anche il filo conduttore alla base del nuovo testo unico approvato dal Consiglio dei Ministri».
L’esponente della Cisl sottolinea che il nuovo testo unico assegna grande rilevanza al ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) e alla loro agibilità nei luoghi di lavoro per svolgere bene la funzione di controllo preventivo delle situazioni di rischio. Allo stesso tempo viene evidenziato in modo inequivocabile il ruolo dell’informazione e formazione dei lavoratori prima di essere adibiti alle mansioni loro assegnate.
«Quando si chiede a un lavoratore che ha subito un infortunio se ha ricevuto una formazione adeguata in merito al lavoro che svolgeva, spesso la risposta è negativa – dice Coscia – Se la formazione dei lavoratori in tema di salute e sicurezza sul lavoro viene riconosciuta unanimemente come fondamentale per prevenire i rischi da infortuni o malattie professionali, oltre che un obbligo previsto dalla legge, è necessario coinvolgere più lavoratori in questi percorsi formativi, che oggi stimiamo riguardino non più del 20 per cento dei lavoratori interessati».
Partendo dal riconoscimento del ruolo prioritario della formazione dei lavoratori e dei preposti, Fondimpresa (Fondo paritetico costituito da Confindustria e Cgil-Cisl- Uil) ha destinato straordinariamente grandi risorse a questo scopo. Si tratta di dodici milioni di euro per piani formativi riservati ai lavoratori occupati in imprese che hanno scelto di versare la quota dello 0,30 per cento relativo alla formazione professionale a questo Fondo paritetico interprofessionale. Le domande di finanziamento dei piani hanno due scadenze: 10 aprile e 15 ottobre 2008. «Proprio per questa ragione – spiega Coscia – è quanto mai opportuno che le aziende interessate, con il coinvolgimento delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie), predispongano piani per elevare la formazione dei lavoratori e – conclude il segretario Cisl – contribuire a rafforzare la cultura della sicurezza sul lavoro».